Inter, ecco Marotta. Non solo Juve: dal Varese alla Samp, i suoi successi ed i colpi migliori
Il dirigente lombardo è il primo 'colpo' da presidente di Steven ZhangL’1 giugno del 2016, il colosso dell’e-commerce Suning, guidata dal presidente Zhang Jindong, acquistò il 69% delle quote dell’Inter. L’altro 31% rimase nelle mani di Erick Thohir, che conservò il suo ruolo di presidente. Quello stesso giorno i cinesi annunciarono quello che era il loro obiettivo, ovvero di voler costruire una squadra capace di essere considerata come una delle migliori in Serie A e in Europa. Non erano le solite parole di circostanza, rilasciate durante la presentazione ufficiale, ma una promessa reale e concreta, che è stata rinnovata lo scorso 26 ottobre, quando hanno acquisito il restante 31% e il figlio del numero 1 del gruppo cinese, Steven Zhang è stato eletto presidente.
Il primo colpo del 26enne è l’ingresso in società dell’ex amministratore delegato della Juventus, Beppe Marotta, che è stato appena ufficializzato.
Il dirigente lombardo è riuscito a trasformare la sua passione per il calcio in un lavoro. Quando aveva otto anni, infatti, andava a seguire gli allenamenti della squadra della sua città, il Varese ed era diventato aiuto magazziniere. Undici anni dopo, in quella stessa società, mosse i suoi primi passi nel mondo del pallone, come dirigente alla guida del settore giovanile e a 28 anni divenne presidente. Nel 1986 si trasferì al Monza.
Poi collaborò con il Como e il Ravenna, prima di approdare nel 1995 al Venezia. Durante il suo quinquennio, inoltre, la squadra allenata da Novellino conquistò la promozione nella massima serie.
Quel risultato gli permise di iniziare la seconda fase della sua carriera contraddistinta dall’esperienza come direttore generale dell’Atalanta dal 2000 al 2002. Il primo anno i bergamaschi ottennero un settimo posto in Serie A, mentre nel secondo chiusero al nono posto.
Poi la sua carriera proseguì alla Sampdoria dove rimase fino al 2010. A Genova ricoprì il ruolo di direttore generale e i suoi colpi più importanti furono l’acquisto di Antonio Cassano dal Real Madrid con la formula del prestito con diritto di riscatto e Giampaolo Pazzini dalla Fiorentina, che fu protagonista di uno scambio con Bonazzoli. Durante il suo periodo in blucerchiato ottenne un’altra promozione in Serie A e un quarto posto che permise alla squadra di qualificarsi alla Champions League, ma i tifosi nerazzurri li ricordano per un altro motivo. Il 26 aprile del 2010, infatti, i doriani vinsero 2-1 in trasferta contro la Roma e, involontariamente contribuirono alla conquista del diciottesimo titolo della storia del club meneghino.
Il 1 giugno 2010 fu nominato come direttore generale della Juventus e il 27 ottobre entrò nel consiglio di amministrazione del club e gli venne assegnato il ruolo di amministratore delegato. Il doppio ruolo gli permise di applicare strategie che si rivelarono fondamentali per i successi dei bianconeri. Il primo anno fu chiamato a ricostruire la rosa di una squadra che era reduce dal campionato di Serie B e di conseguenza cercò di sfruttare al massimo le occasioni offerte dal mercato. Non sempre le sue scelte si sono rivelate azzeccate, ma grazie alle sue intuizioni, è riuscito a portare a Torino, alcuni giocatori a parametro zero che sono risultati fondamentali per iniziare il ciclo vincente della Vecchia Signora. Tra i più importanti ricordiamo i campioni del mondo Andrea Barzagli, prelevato dal Wolfsburg, Andrea Pirlo dal Milan e Paul Pogba dal Manchester United. A questo periodo ne seguì un altro in cui per rafforzare ulteriormente la propria squadra bisognava prendere i migliori giocatori del campionato italiano. Nel 2016, infatti, ci fu il doppio colpo Higuain – Pjanic, prelevati rispettivamente dal Napoli e dalla Roma, ovvero le due principali correnti per la conquista del titolo. L’ultimo, invece, è stato l’acquisto di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid per 105 milioni di euro. In bianconero ha vinto 7 scudetti, 3 Supercoppe italiane e 4 Coppe Italia.
Tra le tante trattative da lui condotte ci sono anche l’acquisto a parametro zero dall’Inter di Lucio, che fu un vero e proprio flop e il mancato scambio tra Vucinic e Guarin. Fu lui stesso, invece, a rivelare in un’intervista a “Il Giornale” i suoi tre acquisti più belli: “Casiraghi, Cassano e Pogba”.
Il dirigente lombardo può essere considerato uno dei migliori professionisti nel suo ruolo e la scelta di Steven Zhang deve essere letta in questa direzione. La sua esperienza e le sue capacità manageriali potranno essere molto utili per realizzare il grande obiettivo della proprietà cinese, ovvero quello di far diventare la Beneamata un top club in Italia e in Europa.
Sarà il tempo a stabilire se i loro propositi si trasformeranno in realtà.
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