PREPARATI AL MATCH – Tutto su Inter-Empoli
Inter-Empoli è l’apoteosi dell’assurdo: nell’ultima partita della stagione i nerazzurri devono battere una delle squadre più sorprendenti del campionato per gioco e risultati con la speranza che la Sampdoria, distante tre punti, abbia un tracollo casalingo contro una squadra già retrocessa e dilaniata dalle vicende societarie, il Parma, per avere una remota possibilità di conquistare l’Europa League, la partecipazione alla quale sarebbe poi comunque legata alla sentenza che vedrà protagonista il Genoa e le sue licenze non concesse dall’Uefa nel mese di giugno. In altre parole: è più facile che i pianeti si allineino. In ogni caso, però, un obiettivo relativamente alla portata degli uomini di Mancini esiste, ed è quello di far segnare come minimo due gol a Icardi per confezionargli lo scettro di re dei bomber.
LA STORIA – Il match in programma questa sera si è già giocato altre 14 volte: il bilancio parla di ben 13 vittorie nerazzurre e di un solo storico successo toscano. Era il 18 gennaio del 2004 quando l’Empoli di Rocchi, Tavano e Di Natale riuscì nell’impresa di portare a casa i tre punti, grazie a un gol proprio dell’ex Lazio al minuto 94. Per il resto l’Inter è sempre risultata nettamente superiore all’avversario, mettendo a segno addirittura 33 reti in totale (quasi tre a partita) e subendone solo 8. La vittoria più rotonda è il 5-1 del 1999: la tripletta di Djorkaeff e i gol di Baggio e Simeone vanificarono la rete di Carparelli. L’ultimo precedente risale al 2008 e si risolse con un rigore di Ibrahimovic. Cinque sono gli Inter-Empoli di Coppa Italia, tutti terminati a favore della squadra di casa.
IL PRESENTE – Di solito gli ultimi turni di campionato non hanno mai nulla da dire, e anche l’impegno di stasera rientra nella categorie della passerella finale, ma per quanto riguarda i colori nerazzurri non c’è quasi nulla da mettere in esposizione: è tempo di bilanci, e se il cambio di allenatore ha portato la prima utile ventata di calcio propositivo e “costruttivo” – passateci il termine -, c’è da dire che ci si aspetta ora che passino tornado e uragani in fase di mercato. Molti giocatori hanno dimostrato di non essere all’altezza dell’Inter, o per motivi tecnici o per motivi psicologici, e il settimo posto alle spalle di compagini molto meno blasonate ma meglio assemblate, come Genoa e Sampdoria, deve far riflettere: non sarà una vittoria o un titolo di capocannoniere a farci cambiare idea. Per la squadra di Sarri, invece, chiudere alla Scala del calcio pur senza uno dei suoi simboli (Maccarone è squalificato, ndr) significa coronare il sogno di una permanenza in Serie A in cui molti uomini di sport non avrebbero mai creduto. Il tecnico napoletano ha creato un’oasi felice e ha valorizzato giocatori che a fine anno potrebbero benissimo aspirare a cambiare maglia e obiettivi: Valdifiori, Rugani, Tonelli, Saponara sono solo alcuni degli illustri sconosciuti di cui sentiremo parlare negli anni a venire.
LE FORMAZIONI – Mancini deve fare a meno degli indisponibili Jonathan, Dodò, Guarin, Vidic, Campagnaro e Shaqiri e dello squalificato D’Ambrosio. Sopperirà a queste assenze schierando davanti ad Handanovic, probabilmente alla sua ultima gara in nerazzurro, il quartetto con Santon, Ranocchia, Felipe e Juan Jesus; a centrocampo Brozovic e Kovacic affiancheranno Medel; in avanti Hernanes suggerirà per il solito tandem Icardi-Palacio. Sarri, come abbiamo già accennato, si trova a non poter schierare Maccarone per squalifica: ecco perché appaiono molto lanciati per partire titolari Mchedlidze e Pucciarelli. per il resto ci saranno Bassi in porta, Laurini, Rugani, Barba e Hysaj in difesa (Tonelli andrà probabilmente in panchina), Signorelli, Valdifiori e Croce a centrocampo, Saponara come trequartista dietro i due attaccanti sopracitati. Pronti a subentrati Vecino e Verdi.
di Gianluigi Valente