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Inter, in estate quanto devi cambiare per restare grande?

L’Inter, pur rimanendo in corsa su tutti i fronti, ha messo in evidenza diverse lacune della rosa in questa prima parte di girone di ritorno. La squadra ha il fiato corto e le seconde linee non sono all’altezza dei titolari. Ecco perché a giugno serviranno interventi massicci sul mercato. Ma cosa serve davvero a questa Inter?

In primis un portiere che, fortunatamente, è già stato preso e a parametro zero. Handanovic, con tutto il bene ed il rispetto che si merita, non può più essere il portiere titolare di una squadra che vuole vincere titoli. La personalità non si discute, ma i riflessi, il posizionamento e le uscite, sono ormai quasi da pensionato. Fortunatamente Onana rappresenta un’alternativa valida, che può fin da subito diventare titolare.

Andre Onana (@Getty Images)

In secondo luogo servono dei rincalzi importanti in difesa e forse anche un titolare al posto di de Vrij. L’olandese è in aria di addio e il suo rendimento sta colando a picco di recente. Il primo sulla lista per sostituirlo è Bremer, ma anche la panchina necessiterà di innesti all’altezza. Ranocchia e D’Ambrosio, anche qualora rimanessero, non possono garantire la freschezza atletica necessaria, mentre Dimarco è adattato, ma non è un vero centrale.

Terzo va rivoluzionato completamente il centrocampo, almeno in panchina. Vidal e Vecino quasi certamente saluteranno, Sensi è troppo fragile per farci affidamento e Gagliardini, al di là dell’attaccamento alla causa, non è all’altezza. Servono quindi almeno 3 innesti di qualità, due mezzali e se possibile un regista, per avere ricambi che non costringano come sempre i 3 titolari agli straordinari.

Davide Frattesi e Gianluca Scamacca (@Getty Images)

Infine serve una punta vera, un bomber che garantisca almeno una ventina di goal a stagione. Un attaccante con il killer instinct, diverso da tutti quelli attualmente in rosa. Sanchez potrebbe salutare, Correa non segna molto ed è fragile. Lautaro Martinez non è una punta vera e lo sta dimostrando anche in questa stagione in cui è il faro offensivo. Dzeko va per i 36 anni e ormai latita dall’area di rigore per svariare su tutto il fronte offensivo. Serve per forza di cose un 9 vero, uno che possa togliere le castagne dal fuoco in periodi di magra come quello che sta vivendo adesso l’attacco dell’Inter.

Tanto lavoro da fare per Marotta ed Ausilio, ma la fiducia è tanta e ben riposta: negli ultimi anni hanno dimostrato di saper ottenere il massimo da quanto messo loro a disposizione.

L’IDENTIKIT DI HJULMAND>>>

Pietro Magnani

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