Sebbene l’incapacità di riuscire a trovare la rete e sbloccare l’incontro con la Fiorentina, l’Inter di ieri sera è sembrata comunque avere quasi sempre in mano le redini del gioco. Chiaramente c’è ancora molto su cui lavorare in vista della prossima stagione, ma come sottolineato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport questa mattina, Antonio Conte può già guardarsi indietro e vedere i primi frutti del suo lavoro al primo anno sulla panchina nerazzurra.
Dopo il pareggio contro la Fiorentina, dunque, il bicchiere è più pieno che vuoto. A partire dal pressing che nell’assetto di ieri con due centrocampisti come Gagliardini e Barella è sembrato nettamente più aggressivo del solito. Al tecnico leccese vanno riconosciuti comunque anche altri meriti in termini di valorizzazione individuale. Innanzitutto l’aver consacrato il talento di Lautaro Martinez, sul quale oggi sono pronti ad investire milioni e milioni di euro diversi top club in Europa.
La crescita di giovani come Barella e Bastoni, poi, è stata dovuta anche al coraggio ed alla fiducia di Conte. Ma non solo, perché anche Candreva – dato per bollito dopo due annate in chiaroscuro con Spalletti – è stato rivitalizzato con 7 reti e 9 assist complessivi totalizzati nel corso della stagione. A corollario dei meriti dell’allenatore, va infine ricordato che l’Inter non aveva raccolto così tanti punti in questa fase della stagione dal post-Triplete ad oggi e che, negli due ultimi anni, aveva conquistato la qualificazione Champions solamente all’ultimo respiro.
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