PREPARATI AL MATCH – Tutto su Inter-Fiorentina
Approfittare dello scontro diretto e del pareggio di ieri del Milan per accorciare ancora di più la classifica e avvicinarsi all’obiettivo minimo stagionale: la riconferma in Europa League. Nel procedere per gradi dopo la rivoluzione manciniana iniziata a novembre è giusto pensare in piccolo e concentrarsi, almeno per ora, su ciò che a inizio stagione sembrava quasi un risultato scontato, addirittura troppo modesto, ma che oggi rappresenta l’unica possibilità di non giudicare del tutto fallimentare questo primo vero anno di gestione Thohir. Oggi arriva a San Siro la Fiorentina, una delle squadre più in forma di tutta la Serie A, capace di far fuori in Europa i londinesi del Tottenham, da molti accreditati come i favoriti per la vittoria finale del secondo torneo continentale. Salah contro Icardi, Diamanti contro Shaqiri: sono solo due dei grandi duelli personali che renderanno affascinante questo Inter-Fiorentina di inizio marzo.
LA STORIA – Quello di oggi sarà l’83esimo Inter-Fiorentina della storia: nelle precedenti edizioni, il match è stato valido per la Serie A ben 77 volte e solo cinque per la Coppa Italia. Netta la prevalenza di vittorie nerazzurre, ben 48, a fronte di 19 pareggi e 15 sconfitte; 156, inoltre, sono i gol realizzati dall’Inter, 84 quelli dai viola. I numeri ci suggeriscono, dunque, un’attitudine di quelli che oggi saranno i padroni di casa a offrire grandi prestazioni condite da risultati importanti: nello specifico il dato è stato confermato soprattutto nelle gare degli ultimi 20 anni, in cui il Biscione ha ottenuto 15 successi in 19 incontri. La Fiorentina non fa punti a San Siro dal 7 maggio del 2000, quando una doppietta di Chiesa e i gol di Batistuta e Bressan fissarono il risultato sullo 0-4. Da allora solo vittorie dell’Inter: particolarmente importante quella in semifinale di Coppa Italia nel 2010, quando un gol di Milito permise alla squadra di Mourinho di andare a Firenze con più tranquillità a giocarsi l’accesso alla finale di quello che sarebbe stato il primo titulo del Triplete.
IL PRESENTE – Da quel 2010 è iniziato un periodo di transizione per entrambe le compagini, che venivano da un ciclo straordinariamente positivo (fatte le dovute proporzioni con gli obiettivi annunciati): la rifondazione della Viola però è durata molto di meno rispetto a quella dell’Inter, che dopo quattro anni e più è stata costretta a ripartire da zero, dato il fallimento della gestione Mazzarri. I Della Valle, invece, hanno puntato su un tecnico, Montella, capace di imprimere subito un’idea di gioco propositiva, spettacolare ed efficace, grazie alla qualità di un centrocampo straordinariamente tecnico per gli standard del calcio italiano e alla buona vena di giocatori come Cuadrado, che in due anni ha fatto innamorare mezza Europa e ha portato nelle casse dei gigliati ben 40 milioni di euro. Se si pensa, poi, che Montella non ha mai potuto avere a disposizione la sua formazione tipo, ovvero quella con Rossi e Gomez in avanti, ci si rende conto che i Viola hanno ancora grandi margini di miglioramento e che sarà importante rinforzarsi a dovere in estate per poter reggere il confronto con loro in ottica coppe europee.
LE FORMAZIONI – Per la gara di oggi Mancini non cambia modulo dopo i grandi progressi dell’ultimo mese e conferma il 4-3-1-2 che tanto sta fruttando in termini di gioco e di punti: Handanovic rientrerà dopo le tre buone prestazioni di Carrizo con Cagliari e Celtic; in difesa la linea a quattro sarà composta con molta probabilità da Campagnaro e D’Ambrosio sulle fasce e Ranocchia e Juan Jesus centrali (probabile turno di riposo per Santon, che gioca ininterrottamente da un mese); a centrocampo vedremo in azione il trio tutto muscoli formato da Guarin, Medel e Brozovic; in avanti Shaqiri suggerirà per le due punte, Icardi e Podolski (favorito su Palacio). Montella, che deve fare a meno di Rossi, Tatarusanu, Basanta, M.Gomez e Mati Fernandez, è pronto a varare un 4-3-3. Davanti al redivivo Neto giocherà la difesa pseudo-titolare formata da Tomovic, Savic, Go.Rodriguez e Pasqual. E’ a centrocampo, però, che l’allenatore viola deve fare i conti con le emergenze più importanti, dato l’ulteriore probabile forfait di Borja Valero, che non ha ancora recuperato da un brutto taglio al malleolo rimediato a Londra contro il Tottenham: ecco perché dovrebbero scendere in campo Badelj, Kurtic e un malconcio Aquilani. In avanti sono sicuri del posto Diamanti e Salah: resta da capire se Montella vorrà affidarsi alla velocità di Babacar (spostando quindi l’egiziano sull’esterno) o alla classe di Ilicic (optando quindi per due trequartisti alle spalle dell’ex Chelsea).
L’OCCHIO TATTICO – Stessa identità, interpreti e moduli differenti: Mancini e Montella sono due cultori del gioco fluido, spesso a due tocchi, ma diverso è il tipo di giocatori con cui lo sviluppano. Il tecnico di Jesi punta tutto su un centrocampo fisico, tecnicamente non impeccabile ma sempre presente e col baricentro molto alto; il mister di Pomigliano d’Arco invece si avvale di solito di interpreti leggermente meno dinamici (si pensi a Borja Valero, Aquilani e Pizarro) ma infinitamente più precisi e con una visione di gioco invidiabile. Quest’oggi il centrocampo di Montella però sarà leggermente più muscolare grazie all’inserimento di Kurtic: lo sloveno, a nostro modo di vedere, sarà l’ago della bilancia della partita, in quanto, se Guarin e Brozovic si dimostreranno superiori, sarà più semplice impostare la manovra e far arrivare il pallone a chi la partita può deciderla con una giocata. Stiamo parlando di Shaqiri, che in coppa non ha brillato, ma che questa sera avrà gran voglia di muoversi al meglio tra le linee: i movimenti di Podolski e quelli sempre più giusti di Icardi dovranno avere come obiettivo anche quello di creargli gli spazi giusti. Infine, cosa non trascurabile, Inter-Fiorentina sarà anche il match tra due difese molto diverse: quella nerazzurra ultimamente sta trovando più continuità nelle prestazioni dei suoi uomini di fascia (D’Ambrosio, Santon e Campagnaro si stanno dimostrando abbastanza affidabili); quella viola invece ha nei suoi centrali i veri punti di forza, con Savic e Gonzalo Rodriguez che si stanno confermando su livelli molto alti. Quale avrà la meglio questo sera?
di Gianluigi Valente