Inter-Fiorentina: il nuovo che avanza?
di Gianluigi Valente.
Da circa un lustro, Inter e Fiorentina vivono destini e storie molto simili: grandi, ognuna per i propri obiettivi, dal 2006 al 2010; in netto declino e in preda alla fobia della ricostruzione da un paio di stagioni. Non stiamo parlando di qualcosa di così straordinario, perché in fin dei conti per tutti, dopo una scalata, c’è una discesa da affrontare. Ciò che ci colpisce invece è l’analoga volontà che contraddistingue entrambe le compagini: e non ci riferiamo solo alle scelte dei due tecnici (intenzionati, come vedremo, a mandare in campo due squadre speculari), ma alla situazione che farà da contorno al match di stasera.
PROGRESSISTI – La decisione dei Della Valle e di Moratti di affidare la panchina a dei quasi-esordienti under 40 dall’inizio della stagione rappresenta un esempio di raro progressismo calcistico. E usiamo quest’espressione nel suo senso più filosofico e “politico”: per noi, ciò significa auspicarsi delle innovazioni che siano progressive e non frutto di rivoluzioni improvvise, delle novità che possano migliorare la situazione pian piano fino a costruire una realtà solida e duratura. Quando il capo della Saras promosse Stramaccioni da tecnico della Primavera a mister della Prima Squadra ci si aspettava che fosse una scelta temporanea, da sostenere fino a maggio per poi virare verso altre rotte; patron Moratti, però, ha sorpreso tutti e ha trasformato l’emergenza in progressismo. Guai a considerarla una stranezza: non siamo forse in un momento storico in cui dovrebbero essere proprio i grandi a dare l’esempio? I fratelli Della Valle, invece, non hanno sorpreso proprio nessuno: da Prandelli a Montella, l’unica nota anagraficamente “stonata” è stata Delio Rossi, succeduto a un altro giovane, Sinisa Mihajlovic.
MERCATO SHOCK – Un altro elemento in comune tra i due team può essere anche un attivo mercato estivo: l’Inter, tra i convocati di stasera, conta ben 9 giocatori nuovi rispetto allo scorso anno. Le novità, però, sono rappresentate non solo dagli acquisti, ma anche dalle cessioni illustri: per esempio hanno lasciato ‘La Pinetina‘ quasi contemporaneamente Lucio, Maicon e Julio Cesar, eroi del triplete. Stesso identico discorso vale per la Viola, con 7 titolari al loro primo anno a Firenze e senza nemmeno, tra gli altri, alcuni storici reduci degli anni di Champions come Vargas, Montolivo, Natali, Gamberini, Kroldrup e Behrami. Scelte molto drastiche, ma che per ora non sembrano essere sbagliatissime.
MODULI – Risale a circa un anno fa la crocifissione di Gian Piero Gasperini: uno dei capi d’accusa più influenti fu la famosa difesa a tre. Un anno dopo, possiamo dire con certezza che mezza serie gioca con tre difensori e, notizia delle ultime settimane, anche Stramaccioni ha ritenuto opportuno provarci. Stasera, come già a Torino in fase di impostazione e a Verona per tutto il match, l’Inter scenderà in campo con Juan Jesus, Samuel e Ranocchia davanti ad Handanovic: segno, questo, che l’adattabilità di un allenatore ai propri giocatori dev’essere non meno importante di quella di questi ultimi al loro mister. Stesso discorso vale per l’ex-aeroplanino, il quale in conferenza stampa ha ribadito che un allenatore deve saper considerare le caratteristiche degli uomini a disposizione: prove tecniche di difesa a tre risalgono già ai tempi di Catania, ma è a Firenze che l’idea è diventata concreta.
FORMAZIONI – Come già detto, le due compagini scenderanno in campo con uno schieramento tattico identico, il 3-5-2. L’Inter farà a meno di Palacio e Chivu, infortunati storici, ma anche di Sneijder (un mese di stop). Così, oltre al già citato reparto difensivo, Stramaccioni dovrebbe dare spazio a Cassano al fianco di Milito e confermare il centrocampo a cinque anti-Chievo: Nagatomo giocherà a destra, Pereira a sinistra, mentre Guarin sarà il perno centrale con Cambiasso e Zanetti interni. Montella invece avrà a disposizione tutta la squadra ad eccezione di Aquilani ed El Hamdaoui e sembra intenzionato a riconfermare in blocco gli undici titolari che hanno spaventato la Juventus. Roncaglia, G.Rodriguez e Tomovic difenderanno l’ex Viviano; a centrocampo sulle fasce spazio a Cuadrado e Pasqual, mentre accanto a Pizarro giostreranno Borja Valero e Romulo, che ha dimostrato di avere tanta corsa nelle gambe; in avanti il solito tandem offensivo composto da Jovetic e Ljajic.
CHIAVI TATTICHE – Dopo la partita con capolista, si è detto che la Fiorentina gioca il calcio più bello d’Italia: di sicuro con giocatori come Pizarro e Borja Valero la palla viaggia da una parte all’altra del campo con velocità e precisione, e proprio per questo la rapidità degli uomini di fascia e dei loro tagli non può che essere un’arma importante per i Viola. Di contro l’Inter avrà un centrocampo molto muscolare, così appare logico pensare che gli uomini di Stramaccioni potranno avere la meglio solo se i vari Guarin, Cambiasso e Zanetti riusciranno a sovrastare fisicamente i piccoli mediani avversari e a lanciare i due attaccanti. Di sicuro i duelli più interessanti saranno quello che vedrà opposti Cuadrado e Pereira sulla stessa fascia e quello a distanza tra Jovetic e Milito, i bomber del match: in realtà molto dipenderà dalla solidità delle difese, e se è vero che quella della Fiorentina ha dimostrato di essere già ben organizzata e rodata, bisogna anche ammettere che quella dei nerazzurri vive fasi di black-out preoccupanti. La speranza è che i ‘fari’ del Meazza rimangano accesi per tutta la durata del match. L’appuntamento è fra poco meno di due ore a San Siro, per una gara che promette spettacolo. Buon divertimento!