INTER-FROSINONE, i top e i flop: ottimi Murillo e Felipe Melo; Kondogbia può dare di più
Dopo Inter-Frosinone, analizziamo le prestazioni dei migliori in campo per l’Inter e dei “rimandati” .I TOP
Murillo – Premettendo che questa sera tutta l’Inter è sembrata decisamente sopra gli standard, il colombiano ci è sembrato il migliore in campo. Veloce, preciso quanto basta, senza fronzoli che potrebbero compromettere il risultato, Murillo sta entrando nel cuore dei tifosi per l’efficacia dei suoi interventi: anche se a volte non sono stilisticamente perfetti riescono quasi sempre. Con Miranda costituisce una diga davanti ad Handanovic: il salto di qualità rispetto allo scorso anno è stato compiuto soprattutto grazie a loro.
Felipe Melo – Insieme al già citato Murillo, il brasiliano offre una prestazione maiuscola. Gestisce bene il pericolo della diffida, dà respiro alla squadra in fase di possesso, si propone come scarico, recupera tanti palloni e dà sempre la sensazione di poter fare la cosa giusta. Stroardinario soprattutto in alcune giocate in cui fa valere la sua esperienza contro i debuttanti a San Siro del Frosinone. Con Kondogbia o con un Guarin più disciplinato può costituire una importante diga di centrocampo, qualora il Mancio decida in futuro di riproporre il 4-2-3-1.
Ljajic – Potevamo scegliere Biabiany, autore del gol che ha sbloccato la partita; potevamo scegliere Handanovic, che non un intervento bellissimo ha evitato che la gara diventasse un thriller al settimo minuto; potevamo scegliere Jovetic, che tutto sommato ha giocato una partita generosa. Ma scegliamo Ljajic perché se oggi tutti i suoi tentativi di cambiare le cose avessero avuto successo la partita non sarebbe finita con “soli” quattro gol di scarto. Suggerisce benissimo per i compagni (vedi gli assist per Icardi e Brozovic) e dimostra di avere il giusto egoismo negli ultimi 20 metri nel provare la soluzione da fuori. Se questo è l’inizio, non vediamo l’ora di scoprire come va a finire.
I FLOP
Kondogbia – Il francese gioca in quella che storicamente è la sua posizione, ovvero come mediano in un 4-2-3-1. Anche oggi però, e l’aggravante è un contesto in cui potrebbe sfondare, l’ex Monaco non sfonda, perde qualche pallone pericoloso soprattutto in fase di uscita nel primo tempo e raramente compie controlli puliti. Non è una bocciatura per lui, che tutto sommato ha giocato una partita onesta e quasi sufficiente, ma l’impressione che abbiamo ogni volta è che i 35 milioni del suo cartellino siano sempre più un fardello ingombrante per lui. I mugugni di San Siro lo testimoniano ad ogni palla persa.