La delicata situazione finanziaria dell‘Inter non fa eccessivamente ben sperare per la permanenza di Skriniar. Se è vero infatti che l’attivo di 60-70 milioni dal mercato deve arrivare entro il 30 giugno 2023, è anche vero che grosse cessioni a gennaio sarebbero altrettanto dannose e complicate da mandare in porto. Per questo, se arrivasse l’offerta giusta, non è da escludere una beffa doppia: addio a Skriniar senza però Bremer a sostituirlo.
In attesa di capire come si concluderà il mercato nerazzurro, partito con il botto e poi arrestatosi di colpo di fronte alla cruda realtà, Repubblica ha fatto il punto della situazione dal punto di vista societario. L’Inter infatti, pare bruci per sostentarsi una decina di milioni al mese, parecchi per Suning, che ha, anche per via del Governo cinese, le mani legate. Dopo aver usato come garanzie le entrate dei diritti tv, presenti e future, ora come ora il colosso cinese non ha altro da impegnare per l’Inter.
Ecco perché l’ipotesi di una cessione entro fine anno sembra poter tornare di moda. Suning infatti ha solo 3 strade percorribili. Cedere la maggioranza del club appunto, cercare di guadagnare tempo continuando a vendere i giocatori migliori (che però prima o poi finiscono) o immettere denaro fresco di tasca propria, piuttosto improbabile arrivati ormai a questo punto.
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