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Inter, serve un attaccante per gennaio: Raspadori è il profilo giusto?

Che all’Inter serva un attaccante prolifico per gennaio è fuori di dubbio. Non che l’attacco sinora non abbia funzionato a dovere, ma serve un’alternativa concreta che possa far rifiatare con continuità Lautaro Martinez e, soprattutto Edin Dzeko. L’attaccante bosniaco infatti, per quanto stia tenendo un rendimento ed una media goal eccellente, va verso i 36 anni e necessita di un alter ego che gli permetta di riposare nelle partite più abbordabili.

La presenza in campo di Dzeko però è, per il gioco di Simone Inzaghi, fondamentale. La squadra infatti quando il numero 9 non è in campo soffre terribilmente non solo nel creare occasioni pericolose, ma soprattutto a ripartire. Nonostante non sia un contropiedista infatti, Dzeko è fenomenale nelle sponde e nell’aprire il campo, favorendo quindi gli spunti e le ripartenze nelle fasi finali di partita, quando magari l’avversario si sbilancia alla ricerca del goal. È successo ad esempio contro Milan e Juve: la presenza di Dzeko in campo avrebbe permesso di tenere molti più palloni. Senza di lui la squadra quando rilancia lungo non sa a chi affidarsi.

Giacomo Raspadori (@Getty Images)

Ecco perché serve un sostituto. In tal senso, visto ciò che serve a Inzaghi, Raspadori, nome rilanciato oggi da La Gazzetta dello Sport, non è un profilo adatto. Non fraintendiamo: l’attaccante del Sassuolo è il futuro del calcio italiano. Forte, rapido, intelligente e dotato di personalità. Marotta fa bene a seguirlo e l’Inter deve fare di tutto per portarlo a Milano prima della concorrenza. Tuttavia, ad oggi, non è ciò che serve e quindi non dovrebbe essere l’obbiettivo primario. Lautaro, per quanto sia forte fisicamente per la sua stazza, non ha le caratteristiche per fare la prima punta, non una come Dzeko perlomeno. E Raspadori, per caratteristiche, e non solo fisionomiche, si è dimostrato molto più simile al Toro che non al Cigno di Sarajevo. Il suo arrivo quindi, andrebbe solo a tappare il buco lasciato da un’eventuale partenza a gennaio di Alexis Sanchez.

Ma, ovviamente, non arriverebbe all’Inter per fare il vice Dzeko. Serve quindi un altro innesto, alto, forte fisicamente e bravo a far salire la squadra. Qualcuno disposto anche ad accomodarsi in panchina il più delle volte. Che scaldi la piazza o meno conta relativamente, ad essere essenziale è l’importanza che potrebbe ricoprire nell’attuale scacchiere del tecnico. Ecco perché, a meno che Inzaghi non voglia continuare la stagione faticando quando Dzeko deve riposare, un centravanti di peso è d’obbligo. Il rischio altrimenti è di trovarsi nel momento clou della stagione senza alternative e con un numero 9 allo stremo delle forze.

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Pietro Magnani

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