Sono nove successi consecutivi in campionato per l’Inter a San Siro su un totale di 12 partite giocate in casa. La formazione nerazzurra annienta il Genoa in un pomeriggio mai realmente messo in discussione dalla squadra di Davide Ballardini, passata tra l’altro in svantaggio dopo appena 35 secondi grazie alla combinazione tra Lautaro Martinez e Romelu Lukaku finalizzata dal centravanti belga con il destro. Grande felicità per Antonio Conte che si porta momentaneamente a +7 sul Milan e +10 sulla Juventus in classifica.
Proprio il tecnico leccese ha commentato il successo nerazzurro nel post-partita di Inter TV: “I complimenti vanno fatti a tutti i calciatori, anche a chi non ha giocato. Si è creato un gruppo molto forte, di questo sono molto contento. So che tante volte non è semplice per tanti visto che c’è solamente il campionato e non c’è spazio, quindi un plauso lo faccio soprattutto a chi sta giocando di meno, perché sta dimostrando attaccamento e abnegazione, che il no viene prima dell’io e credetemi che non è semplice”.
LA PARTITA – “Era una partita che aveva delle grandissime difficoltà, dall’arrivo di Ballardini si sono compattati, un gruppo solido a cui vanno fatti i complimenti. Per noi era un test, perché quando giochi contro squadre come Lazio e Milan le antenne sono sempre dritte. Poi su partite che sulla carta sembrano scontate puoi scivolare, ma non dimentichiamo che giovedì ci aspetta il Parma e dovremo andare con la stessa fame e la stessa intensità”.
EQUILIBRIO DIFENSIVO – “Un equilibrio che si trova con il lavoro in fase offensiva e difensiva. Con il lavoro la squadra ha iniziato a capire bene quando c’è la possibilità di pressare in alto e quando aspettare. Il fatto che oggi abbiamo più compattezza ci sta permettendo di subire meno reti senza perdere il vizio di fare gol. Mi ritengo soddisfatto, ma so che possiamo fare meglio, oggi potevamo essere ancora più cinici e cattivi per cercare nel primo tempo di mettere in cassaforte il risultato. Detto questo la cosa più importante è che i ragazzi riconoscano le situazioni, dove si può fare male e dove essere bravi per non subire gol. Ma sicuramente va dato atto della crescita della squadra nell’approccio. Ma mancano 14 partite e devono essere 14 finali”.
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