Spalletti: “Lautaro? Se gioca è perché l’ho scelto, non per far riposare Icardi. Marotta è un gran professionista ma…”
L’allenatore nerazzurro ha incontrato i giornalisti alla vigilia del match valido per l'undicesima giornata di campionatoL’Inter di Luciano Spalletti non vuole interrompere la propria striscia di vittorie consecutive e domani pomeriggio contro il Genoa è chiamata a non fallire l’appuntamento con i 3 punti per continuare la propria corsa in campionato, prima della super sfida di Champions in programma martedì sera contro il Barcellona. Prima, però, il tradizionale appuntamento con la conferenza stampa di presentazione dell’incontro con Spalletti che ha risposto alle domande dei giornalisti presso il centro sportivo Suning di Appiano Gentile.
Il tecnico nerazzurro come di consueto si è concesso prima ai microfoni di Inter Tv: “Ci vuole la partecipazione di tutte quelle persone che lavorano al centro e tutta la professionalità dei nostri giocatori. Se dopo 10 partite abbiamo bisogno di un giocatore che non ha mai giocato, come Joao Mario, questo ti deve far vedere che è pronto. Questo è il succo, questo significa essere un giocatore dell’Inter. Il Genoa? Mi aspetto una partita difficile, è una buona squadra. Lo ha fatto vedere contro il Milan. Noi dobbiamo avere la forza di vincere contro qualsiasi avversario. San Siro pieno? E’ il nostro riferimento. Noi dobbiamo diventare una squadra fortissima e bellissima in grado di meritarsi tutto quell’amore che ci sarà domani. Domani saremo soffocati da quest’amore. Noi non vogliamo l’essere l’anti questo o l’anti nessuno, come riferimento abbiamo i nostri tifosi e la nostra storia. Noi siamo l’Inter”.
– La partita di domani: “Ci saranno insidie e difficoltà come in ogni partita. Basti pensare alle ultime prestazioni che ha fatto il Genoa, come quella contro il Milan. Ci è voluto un Milan forte per riuscire a portare a casa il risultato. L’insidia è quella lì: ogni qualvolta scendiamo in campo, non dobbiamo dire che siamo i più forti ma dobbiamo ridimostrarlo e far vedere che siamo superiori ai nostri avversari perché passa tutto da lì. E’ la garra che conta, non la stazza che serve per portare a casa il risultato. Formazione? Qualcosa di diverso ci sarà. Quanto alle rotazioni qualcosa di diverso ci sarà ma il vostro modo di parlarne… Rotazioni può andare bene perché io metto in campo sempre l’Inter”.
– L’arrivo di Marotta: “E’ un ottimo professionista, potrebbe dare il suo contribuito. Posso dire però che qui ci sono tanti professionisti importanti che possono dare il loro contribuito alla Juventus. La cosa che mi stupisce un po’ è che il fatto che Marotta venga qui lo sanno tutti tranne che qui all’Inter. C’è qualcosa da rivedere”.
– L’amore dei tifosi: “Abbiamo l’obbligo di diventare una squadra fortissima, una squadra bella che gioca un calcio importante come successo in qualche partita. Una squadra che possa meritare tutti quei tifosi che ci saranno domani. Confermare i 70.000 spettatori di domani e meritare un palcoscenico del genere. La nostra ambizione è quella lì”.
– Cosa aspetta l’Inter: “Ogni allenatore guarda le gare degli avversari, c’è poca sorpresa. E poi con il 4-2-3-1 un mediano si alza sempre. Si può invertire il vertice di centrocampo, farli ruotare, ma la soluzione è giocare un calcio di velocità e di tecnica. Poi sono i calciatori forti che vanno a interpretare bene queste posizioni, avendo delle qualità di primo livello nelle finalizzazioni. Abbiamo dei nomi che rispondono quando li chiamiamo. Sarà l’intensità della partita, le scelte che facciamo, che vanno fatto tutte da professionisti dell’Inter quando ci sono in ballo i tre punti. Non è lo stesso che essere professionisti e basta”.
– La formazione anti Genoa e il turnover: “Nessuno ha necessità di riposare. Bisogna andare a prevenire però quello che può succedere in vista delle altre partite. Allora qualche ragionamento torna. Se si va dietro alla condizione psicofisica dei giocatori, sono tutti nelle possibilità di giocare e di dare il loro contribuito nella partita di domani. Joao Mario? Uno come lui che dopo non aver toccato il campo per una decina di partite e che si va a chiamarlo in causa perché si ha bisogno di lui e lui te le mette a disposizione e fa vedere di aver lavorato in maniera corretta, ci dice che qui i calciatori vengono a lavorare in maniera corretta e che rispondo in maniera presente quando vengono chiamati in causa”.
– Non bisogna accontentarsi: “Dobbiamo tenere a mente anche le partite dove abbiamo giocato male come quelle con Sassuolo e Parma. E’ un po’ la somma del bagaglio delle nostre esperienze che ci deve indicare come ci dobbiamo comportare e qual è la nostra prospettiva futura. L’analisi va fatta in maniera profonda, non considerare solo le ultime vittorie. Solo così potremo diventare padroni del nostro futuro in maniera corretta”.
– Lautaro dal 1? “Lautaro è nei miei pensieri. E’ un calciatore di livello che ha delle caratteristiche ben precise e che in queste partite qui può darci una mano importante perché sono tante le partite ravvicinate. Se giocherà non vuol dire che avrò fatto riposare un altro, se gioca è perché ho scelto lui. Si parte sempre con l’idea della riserva o del bocciato. In campo è una conseguenza che ci vadano in 11. In questo caso sono io che scelgo Icardi al suo posto. Se scelgo Lautaro non è per far respirare Icardi ma perché è di pari livello e spessore”.
– La condizione di Nainggolan: “Sta facendo vedere il suo pezzo forte. Lui è tignoso anche quando ha un problema. Oggi si è allenato, è andato forte, ha fatto un lavoro supplementare che doveva fare. Ha fastidio ma lo ha sopportato e qui c’è implicita la qualità dello staff del dottor Volpi perché abbiamo uno staff di primo livello e lo hanno rimesso in campo in pochi giorni. Lo porto con me. Domani mi sembra difficile poterlo usare ma è già dentro il gruppo e la mezzora la può fare anche domani perché ha quel carattere lì di volerci essere e stare. Non si fa il discorso su un conto di che livello possa essere il campionato dell’Inter prendendo solo un calciatore, per cui questo fatto che possa in dei momenti mancare qualcuno succederà a chiunque e far pesare al resto della squadra che diventa fondamentale lui all’altro che gioca al suo posto vuol dire che sopporto la riserva ma aspetto lui. E’ un’impostazione differente rispetto al ruolo che fai. Io ho un gruppo forte, non è che ti faccio giocare perché manca lui. Io al posto di Joao Mario ne potevo scegliere altri tre o quattro. Ha giocato lui perché aveva per me le caratteristiche più precise e lui ha risposto correttamente. Radja è forte, come altri che fanno parte dell’Inter che lo sono altrettanto”.
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