Antonio Conte non pare prossimo a passi indietro sul suo modulo, nonostante alcune voci circolate dopo l’opaca prova offerta dall’Inter nella gara giocata in casa contro il Real Madrid. A seguito del ko del Meazza si era parlato della possibilità di abbandonare quel 3-5-2 che lo scorso anno ha dato soddisfazioni alla società nerazzurra, portandola ad un solo punto di distacco dalla Juventus e sino alla finale di Europa League.
La convincente prova offerta sabato scorso con il Sassuolo pare aver rimesso a posto i cocci, ma per lasciarsi alle spalle il periodo complicato servirà confermare le buone sensazioni fatte vedere in terra emiliana. Soprattutto sulle fasce laterali, che dovrebbero essere quelle più valorizzate dal modulo dell’allenatore salentino e che non sembrano aver trovato un padrone in grado di garantire la giusta continuità.
Per analizzare questo aspetto, si può mettere a confronto il minutaggio dei vari calciatori sulle corsie esterne. Il più impiegato, con 746′ minuti all’attivo, è stato quell’Achraf Hakimi che ad inizio stagione aveva folgorato la piazza per il suo impatto dirompente. Con il passare delle partite, però, il marocchino ha mostrato qualche difficoltà di adattamento al modulo di Conte, con un brusco passo indietro dal punto di vista della prestazione.
Subito dietro di lui nella classifica del minutaggio Ivan Perisic, che pian piano sta guadagnando consensi con prestazioni convincenti ma che deve ancora trovare la giusta continuità per imporsi definitivamente e guadagnare le luci della ribalta con l’Inter.
Parlare di Hakimi e Perisic come i due titolari, però, può apparire forzato: innanzitutto per una questione meramente tattica, dato che la squadra con loro in campo rischia di essere troppo sbilanciata in avanti, ed in secondo luogo perché alle loro spalle scalpitano Ashley Young e Matteo Darmian che hanno collezionato rispettivamente 597 e 421 minuti e che hanno caratteristiche più difensive rispetto ai due sopracitati.
Discorso che vale soprattutto per l’ex Parma e Manchester United, che sta raccogliendo consensi importanti a seguito delle prestazioni convincenti.
La formazione di Conte si trova dunque con delle fasce che non hanno padroni e con dei ballottaggi che non possono che rappresentare una forza in più per i nerazzurri: sia dal punto di vista delle alternative, fattore fondamentale nel calcio post-Covid, sia dal punto di vista qualitativo, perché offrono al tecnico soluzioni diverse da ponderare in relazione alla partita ed alla situazione.
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