Inter – Handanovic vs Onana: chi è meglio con i piedi?
Lo sloveno è veramente meglio coi piedi del camerunense?Samir Handanovic e André Onana stanno iniziando a contendersi davvero i pali della porta nerazzurra. Per quanto tutti rispettino lo sloveno per quanto fatto in questi anni, è inevitabile che ormai la sua parabola sia discendente. Così come è evidente che, seppur con qualche ruggine dovuta all’inattività, il camerunense offre più sicurezza e reattività. Una domanda che molti si fanno è però quanto un avvicendamento possa essere utile in chiave impostazione. In un gioco come quello di Inzaghi infatti un portiere dai piedi buoni è cruciale per il buon esito della azioni. Handanovic è da tempo uno dei migliori in Italia in questo settore. Ma come se la cava invece Onana?
Lo sloveno è ancora migliore per alcuni aspetti nel gioco di piede rispetto ad Onana che, comunque, si fa rispettare parecchio, come evidenziato da una grafica di Sky Sport:
Da questi numeri si può facilmente vedere come l’ago comunque non penda nettamente da una parte o dall’altra. Handanovic è più preciso e abile nel fraseggio corto, soprattutto con rilancio a corto e medio raggio. Onana invece propende di più per il lancio lungo, suo punto di forza, rischiando a volte di commettere qualche errore. Come visto anche con il Barcellona, quando rilancia nella zona centrale infatti è un fattore importante, dando profondità alla squadra e creando anche azioni potenzialmente pericolose. Quando invece cerca di dare aria alla manovra con sbocchi laterali, fatica. In queste condizioni, quando i corridoi centrali sono tutti chiusi infatti, i suoi rilanci verso gli esterni a volte son calibrati male, finendo in fallo laterale. Una pecca comunque su cui si può chiudere un occhio, specie visto che finora questi errori sono sempre avvenuti molto lontano dalla sua porta.
In sostanza Handanovic meglio sul gioco a breve distanza, Onana meglio sul lancio lungo. Un fattore che, con il rientro di Lukaku ed Inzaghi che sembra ormai portato per un baricentro molto più basso rispetto a prima, potrebbe diventare un’arma interessante. Un rilancio di 70 metri con le squadre lunghe e aperte infatti, rischia facilmente di trasformarsi in assist con attaccanti bravi ad attaccare la profondità.
Ecco perché questo, unito alla maggior reattività tra i pali e nelle uscite, fa pendere l’ago dalla parte di Onana. Il gioco vale la candela insomma: l’avvicendamento s’ha da fare, anche tenendo conto della fase di impostazione della manovra.