Come la storia nerazzurra insegna, non è mai semplice sedersi su una panchina come quella interista senza accusare i colpi di una pressione naturale. A maggior ragione quando vieni chiamato a raccogliere un’eredità pesantissima come quella di Antonio Conte, amato ad Appiano Gentile da staff e calciatori per aver rivoluzionato un club in due anni, riportandolo alla vittoria del campionato. Non c’era riuscito ad esempio Rafa Benitez, quando nell’estate del 2010 venne chiamato a prendere il posto lasciato vuoto da José Mourinho.
Simone Inzaghi, invece, rispetto allo spagnolo, ha fin qui avuto la grande intelligenza di riallacciarsi ai concetti del suo predecessore, anche perché agevolato dai sistemi tattici molto simili. Questa mattina, ad esempio, Tuttosport ha racchiuso in tre segreti le prime mosse che hanno determinato fin qui il successo dentro lo spogliatoio dell’ex tecnico laziale. Innanzitutto la preparazione del suo staff, che fin qui non ha fatto rimpiangere quella di Antonio Conte. In secondo luogo le idee tattiche molto precise, maturate grazie all’ottimo lavoro e all’esperienza acquisita negli anni biancocelesti. Ed infine il rapporto diretto con tutti i calciatori, che ha avuto sin dal primo giorno in cui è stato annunciato come nuovo allenatore dell’Inter.
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