Inter Juve, il Derby degli scambi: i 10 ex che non ti aspetti

10 CAMBI DI CASACCA STORICI Inter-Juve è sa sempre una delle partite più sentite del mondo, sicuramente la più sentita della Serie A, soprattutto dopo quanto successo nel 2006 con Calciopoli. Il Derby d'Italia, espressione coniata nel 1967 da Gianni Brera, attira spettatori e telecamere da tutto il mondo e solo in rarissimi casi non lascia dietro strascichi di polemiche che durano fino alla gara di ritorno. Quello che in molti però non sanno è che da sempre le due squadre, pur detestandosi cordialmente, hanno più volte visto i loro giocatori, talvolta anche simbolo, vestire la casacca dell'odiata rivale. Talvolta addirittura proprio in scambi, raramente fruttuosi, intavolati tra le due società, mentre in altri casi sono stati gli allenatori a fare le fortune delle due grandi nemiche. Ecco i 10 più importanti e curiosi. VAI AL PRIMO NOME>>> ARTURO VIDAL Partiamo dal più recente: Arturo Vidal all'Inter. Il centrocampista cileno, pilastro del ritorno al vertice della Juventus di Conte, arrivo in bianconero nell'estate 2011 e vi rimase fino al 2015, vincendo 4 Scudetti. Dopo 5 anni tra Bayern Monaco e Barcellona, nel 2020 "Re Artù" torna in Italia, riabbracciando Antonio Conte all'Inter. Pur non brillando nella sua prima stagione in nerazzurro, vincerà anche qui uno Scudetto al primo tentativo, siglando anche il primo goal della vittoria dell'Inter nell'andata di campionato contro i bianconeri. Ora, sotto la guida di Inzaghi, sembra essere rinato e il recente battibecco a distanza con Bonucci sembra dimostrarlo: Vidal vuole essere ancora protagonista della "sua" partita. Arturo Vidal (@Getty Images) VAI AL NOME SUCCESSIVO>>> ANTONIO CONTE Come poteva mancare lui nei grandi ex? Antonio Conte è stato una bandiera della Juventus, da giocatore prima (1991-2004) e da allenatore poi (2011-2014), vincendo sostanzialmente tutto. Da tecnico fece riemergere i bianconeri dal baratro post Calciopoli, inaugurando l'era dittatoriale dei 9 Scudetti consecutivi. Arrivato in nerazzurro nel 2019, l'allenatore salentino non ha deluso le attese, portando l'Inter in una finale europea (purtroppo poi persa) durante la prima stagione, dopo 10 anni di attesa, e riuscendo poi al secondo tentativo a centrare invece lo Scudetto dopo un decennio di astinenza. Curioso come proprio una bandiera bianconera abbia spezzato l'egemonia della propria "famiglia" a favore dei rivali di sempre. Ma, naturalmente, a Conte si può imputare quello che si vuole, tranne di non essere un grandissimo professionista. Abbraccio tra Conte e Ranieri (Getty Images) VAI AL SUCCESSIVO>>> ZLATAN IBRAHIMOVIC Il campione svedese, personaggio da sempre sopra le righe, è stato uno dei casi di passaggio diretto da una rivale all'altra. Arrivato in Italia dall'Ajax proprio per sbarcare alla Juventus nel 2004, anno in cui elimina gli azzurri all'Europeo, resta in bianconero per 2 stagioni in cui dimostra tutto il proprio talento pur senza dimostrare una grande vena realizzativa: 26 reti in 92 presenze a Torino. Dopo la retrocessione della Juventus in Serie B dopo lo scoppio di Calciopoli, Ibrahimovic fa i bagagli e si accasa all'Inter, dove diventa protagonista di 2 Scudetti Manciniani e del primo di Mourinho. Leggendaria la sua prestazione, da acciaccato, che valse il tricolore all'ultimo respiro sulla Roma sotto il diluvio di Parma. All'Inter si scopre bomber vero, segnando 66 goal in 117 partite, vincendo anche nel 2009 il titolo di capocannoniere. Ibrahimovic (@Getty Images) VAL AL PROSSIMO GIOCATORE>>> PATRICK VIEIRA Il centrocampista francese, colonna dell'Arsenal, arriva in Italia, come Ibrahimovic, alla Juventus nella stagione 2005-2006. Vince lo Scudetto da protagonista, ma il tricolore viene poi revocato per i fatti tristemente noti di Calciopoli. Come Ibrahimovic, abbandona la barca che sta affondando in Serie B e si accasa in nerazzurro. Nei primi anni si dimostra un'arma devastante per Mancini, soprattutto con i colpi di testa sui calci piazzati. Con Mourinho, complice l'età, diventa un comprimario. Se ne va poi al Manchester City nell'anno del Triplete, aggiungendo alla propria bacheca grazie all'esperienza all'Inter 3 Scudetti e 2 Supercoppe Italiane. Vieira (@Getty Images) VAI AL SUCCESSIVO>>> FABIO CANNAVARO Cannavaro si rende protagonista di uno degli scambi più celebri e svantaggiosi della storia italiana nel 2004: il difensore dall'Inter alla Juventus che in cambio dà ai nerazzurri il portiere Carini. All'Inter il difensore napoletano giocava a sprazzi, commettendo molte disattenzioni, mentre a Torino diventa un campione, vincendo anche il pallone d'oro dopo lo splendido Mondiale 2006. Come Ibrahimovic e Vieira appena annusa il fetore di Calciopoli se ne va, andando a svernare al Real Madrid. Rivedibile però il modo in cui chiese di farsi cedere Cannavaro, fingendo un infortunio inesistente e non giocando per l'Inter, ma scendendo poi in campo con la Juventus dopo soli 3 giorni. Cannavaro (@Getty Images) VAI AL CAMPIONE SUCCESSIVO>>> CHRISTIAN VIERI Arriviamo ora negli anni '90, con uno degli attaccanti più forti e sfortunati della storia del calcio italiano: Bobo Vieri. L'attaccante diventa il regalo della Juventus per Lippi dopo la vittoria della Champions League nel 195, arrivando a Torino nel 1996. Prima delle stagioni fenomenali alla Lazio e all'Atletico Madrid, alla Juve vince in un solo anno Scudetto, Supercoppa Europea e Coppa Intercontinentale. All'Inter arriva poi nel giugno 1999 per la cifra monstre per l'epoca di 90 miliardi di lire. Nella testa di Moratti doveva formare una coppia d'attacco atomica con Ronaldo, ma il destino vorrà diversamente: per colpa degli infortuni i due non giocheranno praticamente mai insieme. In 5 stagioni all'ombra della madonnina diventerà un simbolo, segnando 123 goal in 190 partite con l'Inter. Se ne andrà poi in maniera turbolenta, dopo che il rapporto con Moratti si era incrinato, chiudendo in maniera ingloriosa una bellissima storia d'amore con il club dove ha dato il meglio. Vieri (@Getty Images) VAI AL GIOCATORE DOPO>>> ROBERTO BAGGIO Veniamo ora al campione giramondo, o meglio, gira Italia, più amato di tutti: Roberto Baggio. Il numero 10 per eccellenza, nonostante abbia giocato per molte piazze rivali, rimane uno dei calciatori più amati di tutti i tempi, oltre che senza dubbio uno dei più forti. Senza problemi alle ginocchia staremmo parlando probabilmente di una leggenda inarrivabile, non solo di un grandissimo campione. Arrivato alla Juventus nel '90, Baggio in 5 anni vincerà uno Scudetto e una Coppa Uefa, oltre al Pallone D'Oro nel 1993. All'Inter arriva poi nel 1998 e, come Vieri, riesce a giocare poco insieme a Ronaldo a causa dei tanti infortuni che affliggono sia lui che il Fenomeno. Realizzerà comunque 17 goal in nerazzurro, tra cui la fenomenale doppietta di Champions League al Real Madrid e quella per lo spareggio Champions contro il Parma con cui si congedò da Lippi, allenatore che non fu mai stato in grado di apprezzarlo e che di fatto lo cacciò dall'Inter. Baggio (@Getty Images) VAI AL SUCCESSIVO>>> ALDO SERENA Il centravanti è stato uno dei pochi in grado di lasciare un segno tangibile e di vincere con entrambe le maglie, facendo addirittura la tratta Milano-Torino più volte. Serena infatti, prodotto del vivaio dell'Inter, fu mandato in prestito dall'Inter al Milan e al Torino, prima di giocare per due anni, dall'85 all'87, per la Juventus, vincendo uno Scudetto e la Coppa Intercontinentale. Nell'88 tornò "a casa", dove vinse lo Scudetto dei record sotto la guida di Trapattoni, altro ex bianconero, vincendo anche il titolo di capocannoniere. Serena (@Getty Images) VAI AL SUCCESSIVO>>> ALESSANDRO ALTOBELLI Alessandro "Spillo" Altobelli è stato una leggenda dell'Inter, l'attaccante più prolifico della storia del club dopo l'inarrivabile Meazza. Primo centravanti moderno a detta di molti, addirittura per alcuni precursore di Van Basten, in nerazzurro ha segnato più di 200 goal, vincendo anche uno Scudetto e il Mondiale del 1982, con anche goal in finale. Dopo 11 anni a Milano però, Spillo sul finire di carriera (penultimo anno prima del ritiro) andò alla Juventus nel 1988-1989. Fu sfortunato: proprio in quella stagione l'Inter vinse lo Scudetto dei record con Trapattoni e con protagonista il suo erede, Aldo Serena. Fece un percorso simile proprio a Meazza, che sul finire di carriera, quando ormai non poteva più essere determinante come un tempo, andrò a giocare nel Milan e nella Juventus, "squadre minori" a detta del "Balilla". Altobelli (@Getty Images) VAI ALL'ULTIMO NOME>>> ROBERTO BONINSEGNA Altro giocatore, altro grandissimo bomber e leggenda dell'Inter. Roberto "Bonimba" Boninsegna è stato un attaccante fenomenale, grintoso, coraggioso e, soprattutto, prolifico. Dopo una vita spesa all'Inter, tra giovanili e prima squadra, con 171 goal in 281 partite, 2 titoli di capocannoniere consecutivi, uno Scudetto e una finale di Coppa Campioni persa contro l'Ajax di Cruyff, divenne suo malgrado protagonista del celebre scambio con Anastasi della Juventus. Boninsegna dovette andarsene a malincuore dalla squadra che amava e il trasferimento gli fu comunicato a giochi fatti, mentre era al mare in vacanza. Nonostante fosse 33 enne, Bonimba a Torino visse una seconda giovinezza, giocando titolare al fianco di Bettega e mettendo in bacheca 2 Scudetti, una Coppa Uefa e una Coppa Italia. Al primo confronto contro la sua Inter, a Torino, l'ex innamorato dal cuore spezzato si vendicò della dirigenza che lo aveva scaricato siglando una doppietta decisiva. Nonostante a parentesi bianconera, Boninsegna rimane un simbolo ed un tifoso dell'Inter. Boninsegna (@Getty Images)

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Pietro Magnani - Autore

ARTURO VIDAL

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