PREPARATI AL MATCH – Tutto su Inter-Juventus
Sarebbe stato il massimo assistere a un Inter-Juventus a San Siro nel caldo di un sabato pomeriggio di maggio, a fine stagione e per obiettivi condivisi. Bisogna invece accontentarsi di vedere un derby d’Italia senza molti protagonisti annunciati: i bianconeri lasciano a casa qualche pezzo da novanta (Tevez, Buffon e Pirlo su tutti) in previsione di un finale di stagione scoppiettante e che può dare alla Vecchia Signora la possibilità di portare a casa quel triplete di cui l’Inter, dopo cinque anni, si sente ancora unicamente fiera. Ma se per la società di Andrea Agnelli la gara di oggi pomeriggio risulta degna di un certo prestigio solo in relazione al suo blasone e alla sua storia, per i nerazzurri è in ogni caso l’ultima chiamata per l’Europa: il sesto posto è distante due punti, esattamente gli stessi che sono stati persi nelle partite casalinghe contro squadre retrocesse come Cesena e Parma. Per continuare a coltivare il sogno Europa League è necessario vincere tutte le partite rimaste, a iniziare da oggi. E d’altra parte, anche senza alcuni uomini rappresentativi, è pur sempre un derby d’Italia: fare tre punti oggi varrebbe doppio.
LA STORIA – 111 volte Inter-Juventus: è questo il numero delle sfide giocate tra le due big del calcio italiano. La prima volta è datata 28 novembre 1909 e ha visto i padroni di casa trionfare sugli ospiti per 1-0; l’ultima 14 settembre 2013, un 1-1 con Icardi e Vidal marcatori. Il bilancio totale parla di 48 successi nerazzurri, 34 pareggi e 29 vittorie juventine. L’ultima volta che il Biscione ha portato a casa l’intera posta in palio risale all’aprile del 2010, quando un eurogol di Maicon e la chiusura di Eto’o regalarono agli uomini di Mourinho la possibilità di proseguire il sogno scudetto. L’ultimo successo bianconero è del 30 marzo 2014 (1-2, Quagliarella, Palacio, Matri). La vittoria nerazzurra più larga è del 1954, quando le doppiette di Skoglund e Brighenti e i gol di Armano e Nesti regalarono un incredibile 6-0 agli uomini di Alfredo Foni, mentre quella juventina è relativo alla Coppa Italia del 1975 (2-6). Il match, infatti, si è giocato 16 volte anche per la coppa nazionale.
IL PRESENTE – Diventa difficile trovare punti in comune nelle potenzialità e nel cammino delle due squadre in questa stagione e negli ultimi anni: il calcio è fatto di cicli, e anche se quello della Juventus sembrava ampiamente terminato con l’exploit dei 100 punti dello scorso campionato e l’addio di Conte, esso è continuato più inesorabile di prima. I bianconeri non hanno trovato rivali a lungo termine nella nostra Serie A e hanno potuto riservare importanti energie per la Champions. Rispetto a cinque anni fa le parti si sono completamente invertite: i nerazzurri sono ora nella situazione opposta, alla ricerca di qualche appiglio per salvare quel poco che c’è di salvabile. A Mancini spetta il colpito di ricostruire, come circa 10 anni fa.
LE FORMAZIONI – Il tecnico di Jesi deve fare i conti con la squalifica di Hernanes e l’infortunio di Guarin: in rampa di lancio ci sono dunque Shaqiri e Kovacic. In difesa, davanti ad Handanovic, confermato il quartetto delle ultime uscite con D’Ambrosio, Ranocchia, Vidic e Juan Jesus; in mezzo al campo ci saranno Medel e Brozovic oltre al già citato numero 10. In avanti, come accennato, Shaqiri suggerirà per Palacio e Icardi. Max Allegri, come già anticipato, sceglie di preservare Chiellini, Tevez, Pirlo, Buffon ed Evra in vista delle ultime decisive partite della stagione e schiera un 4-3-1-2 con Storari in porta, Lichtsteiner, Barzagli, Ogbonna e Padoin a comporre la linea difensiva, Romulo, un infaticabile Marchisio e Sturaro in mezzo al campo e Pereyra come suggeritore del tandem Morata-Matri. Pronti a subentrare a gara in corso Llorente, Pogba e Coman. Dopo diversi mesi si rivede in panchina anche Asamoah.
di Gianluigi Valente