18 Settembre 2016

PREPARATI AL MATCH – Tutto su Inter-Juventus

Per De Boer e la sua Inter la sfida ai fortissimi campioni d'Italia è il primo vero dentro o fuori della stagione: prima ancora dei tre punti è necessario ritrovare il giusto atteggiamento e un equilibrio di base.
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IL PRESENTE

IL PRESENTE – Due pianeti diversi. Quello nerazzurro è una polveriera o più semplicemente, per usare le parole di Massimo Moratti, “una pentola bollente” da cui De Boer deve provare a tutti i costi a uscire. Il tecnico olandese ha tutte le scusanti del mondo e nessuno di noi vorrebbe essere al suo posto, ma la qualità della rosa è indiscutibile e non è affatto proporzionale, prima che ai pochi punti ottenuti finora – tra l’altro contro avversari modesti -, soprattutto all’atteggiamento e alla prevedibilità del gioco nerazzurro. Il tempo passa e le avversarie iniziano la loro corsa verso gli agognati paradisi europei, mentre in casa Inter, oltre a risultati deludenti, si devono fronteggiare situazioni di emergenza come la freschissima esclusione di Brozovic dai convocati (Ausilio spiegherà il tutto nel pre-gara). Le sfide alla Juventus sono sempre fin troppo sentite e danno spesso una carica importante, ma le motivazioni vanno di pari passo con il piacere di lavorare e svolgere la propria mansione: che gli avversari si chiamino Pescara, Be’er Sheva o Juventus, per un calciatore non dovrebbe mai trattarsi di lavori forzati o di circostanze in cui ci si possa sentire appagati nell’ottenere il massimo con il minimo sforzo. Finora nessuno dei giocatori nerazzurri si è mai spinto oltre una certa soglia di agonismo, di foga, di ‘rabbia’: ed è questo che fa più male a chi, impotente,  li guarda dall’esterno.
Dall’altra parte viaggia a vele spiegate il veliero della Juventus: la faraonica campagna acquisti e le tre vittorie consecutive in campionato hanno creato un clima da gran galà ad ogni partita, un clima che non è stato scalfito nemmeno dal deludente pareggio interno nell’esordio in Champions contro il Siviglia. Eppure per i tifosi di una squadra da cui tutti si aspettano almeno l’arrivo alle semifinali non deve essere stato facile digerire per 68 minuti la presenza in campo di tre difensori centrali più un terzino di contenimento come quinto di centrocampo e la contemporanea assenza di Pjanic dai titolari contro una squadra venuta in Italia solo per fare barricate. Ma tant’è, a conferma del fatto che l’unico motivo di invidia per il mondo Juve è rappresentato da quella sicurezza nell’andare dritti per la propria strada. E non abbiamo dubbi sul fatto che questo pomeriggio i bianconeri non avranno tentennamenti nel provare a riprendere il loro cammino.

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