Zdravko Kuzmanovic, ex centrocampista dell’Inter, si è concesso ai microfoni de Il Posticipo per rivivere le tappe più importanti della sua carriera in maglia nerazzurra.
Ecco le sue parole: “Avevo fatto bene con lo Stoccarda, così l’Inter mi ha chiamato perché gli serviva un centrocampista e ho detto ‘sì’. Volevo tornare in Italia: avevo altre due o tre proposte, ma l’Inter era una grande occasione per me. È stato un po’ difficile perché andavano e venivano tanti giocatori, c’erano stati anche tanti cambi in panchina. Con 30 giocatori forti in rosa non era facile giocare nell’Inter: se sbagliavi una partita quella dopo c’era un altro al posto tuo. È stata una grande esperienza, sono rimasto a Milano quasi per tre anni. È stato bello giocare con Zanetti, Cambiasso, Milito, Samuel, Stankovic: era una generazione d’oro”.
L’arrivo all’Inter ma nel momento sbagliato: “Sì. E mi dispiace per questo. Abbiamo giocato anche in Europa in quegli anni, però avremmo potuto e dovuto fare meglio. C’erano giocatori importanti, ma con tanti problemi. Però va bene così: il passato non si può cambiare ed io ripenso sempre con piacere a tutto quello che ho fatto nel calcio”.
Le differenze tra Stramaccioni, Mazzarri e Mancini: “È stato Stramaccioni a portarmi all’Inter: si vedeva che era giovane, c’era tanta pressione intorno a lui, però era una brava persona e un ottimo allenatore. Mazzarri era un tipo tosto, molto forte tatticamente, era arrivato dal Napoli e anche per lui l’Inter era un bel salto. Mancini è un grande allenatore e lo conferma quello che sta facendo con l’Italia. Lui e Prandelli sono grandi mister: gli faccio i complimenti”.
Il passaggio da Moratti a Thohir: “Noi eravamo calciatori e dovevamo pensare solo a scendere in campo. In quel momento io non ho dato peso a tutto quello che stava avvenendo intorno a me. Ho accettato quel cambiamento. Ero concentrato solamente sul campo come i miei compagni di squadra: non pensavamo ad altro”.
L’Inter fuori dall’Europa: “Sono molto triste. L’Inter ha una squadra fortissima e aveva l’obbligo di passare almeno la fase a gironi in Champions. Mi dispiace, la seguo con affetto ed è stato brutto vederla uscire così. Adesso bisogna concentrarsi sul campionato. La società ha fatto grossi investimenti, come Vidal, in attacco ci sono Lukaku e Martinez, poi Conte è un allenatore forte. L’Inter ha uno squadrone e deve portare a casa almeno un trofeo. Se non vincerà niente allora la stagione sarà sicuramente negativa”.
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