Inter, la maledizione del 7 continua: anche Osvaldo fallisce
E alla fine anche Osvaldo cade nella maledizione della maglia numero 7 dell’Inter, una curiosa serie di calciatori che non riescono ad imporsi con i nerazzurri portando quel numero sulla maglia. Solo Luis Figo fu all’altezza della situazione, ma quando nel Maggio 2009 salutò il calcio giocato lasciò vacante quella maglia che da quel momento cambierà diversi padroni che non riusciranno mai più ad onorarla e con cui conosceranno una svolta negativa alla propria carriera. In principio fu Quaresma, inspiegabile fallimento della miglior Inter di sempre preso forse più per ragioni economiche che tecniche: con il 7 sulle spalle il portoghese guarda i compagni realizzare il Triplete senza lasciare segni tangibili di presenza, prima di essere spedito al Chelsea ed al Besiktas ove la sua parabola discendente continuerà prima di ritrovare un rendimento accettabile al Porto, quando ormai la carta d’identità supera i 30 anni. Non andò meglio a Pazzini: primo grande scorcio di stagione con Leonardo, poi il balletto delle panchine con Gasperini-Ranieri-Stramaccioni lo portò fuori asse fino ad essere scambiato con Cassano nell’estate successiva. Pazzini verrà ricordato per l’esordio col botto (due gol al Palermo) e per essere stato l’ultimo marcatore dell’Inter in Champions League, per il resto quel 7 maledetto colpì anche lui riservandogli in maglia rossonera sempre meno spazio.
Altro giro, altro flop: Coutinho partì benino sotto la guida di Stramaccioni ma si andò presto a perdere, prima di essere ceduto al Liverpool per reinvestire i proventi in Croazia, nell’operazione che portò Kovacic in nerazzurro: del brasiliano oggi restano poche tracce in maglia nerazzurra, anche se a differenza degli altri ha trovato maggiore continuità nella sua attuale squadra. Per non parlare di Schelotto, additato come uno dei più grandi bidoni dell’era post-Triplete: per lui un gol nel derby, una rissa con l’Atalanta e tanti fischi prima di svernare a Sassuolo, Parma (dove farà impazzire il Milan un’altra volta) e Verona sponda Chievo dove rimarrà anche il prossimo anno in caso di salvezza. Addirittura peggio può aver fatto Belfodil: presentato come il nuovo Benzema, con l’attaccante del Real Madrid risulterà avere in comune solo le origini algerine visto che fece un solo gol in Coppa Italia prima di essere girato al Livorno dove sparirà dai radar: il Parma lo riprende con sè a titolo definitivo e lì Belfodil diventa l’emblema di una stagione nata male e che si concluderà probabilmente con la retrocessione in B. Infine Osvaldo,che tra gli elencati è forse colui che ha avuto il miglior rendimento sul campo: i problemi comportamentali, esasperati fino alla sospensione ufficiale, sono l’ennesimo fallimento della sua carriera e l’ennesima riprova della maledizione del 7. Ed ora, a chi toccherà l’incombenza? Luis Figo, il prossimo benedicilo tu.