Come si può facilmente intuire, nel momento in cui si avvicinano certe sfide importanti, viene davvero difficile prevedere chi possa spuntarla portando a casa i tre punti. Anche gli appassionati di pronostici, però, attendono con grande ansia la sfida tra Inter e Napoli, che potrebbe segnare la definitiva fuga dei partenopei, in compagnia del Milan, oppure riaprire i giochi per lo scudetto, con i nerazzurri che tornerebbero, di conseguenza, di nuovo in corsa.
Sul blog sportivo L’insider ad analizzare la partita di cartello in programma a San Siro sono stati due grandissimi ex calciatori, come Fulvio Collovati e Nando Orsi, oggi entrambi apprezzati opinionisti.
Ebbene, secondo Collovati, il Napoli sembra una squadra costruita e con lo spirito più adatto per affrontare le partite in trasferta e tra Politano, Insigne e Osimhen potrebbe mettere davvero in grande difficoltà l’Inter se riesce a trovare spazi in campo aperto. Il tema tattico è decisamente interessante e farà la differenza. Spetterà a Simone Inzaghi trovare le adeguate contromisure, anche se pure l’Inter ha nel suo arco diverse frecce che possono mettere in difficoltà il Napoli. In modo particolare, a dare fastidio alla difesa azzurra, possono essere gli inserimenti di Lautaro, Sanchez e Barella. Nando Orsi, ex portiere della Lazio, ha voluto sbilanciarsi, sottolineando come il risultato finale potrebbe essere un bel pareggio in una partita ricca di reti.
La prima volta di Spalletti da allenatore dell’Inter risale a giugno 2017, arrivando dal particolare bis alla Roma, che non ha avuto gli esiti sperati, soprattutto nella gestione di Totti e del suo addio al calcio.
In quel periodo particolare, la dirigenza nerazzurra cercò in tutti i modi di convincere Conte a scegliere l’Inter, ma alla fine l’ex tecnico bianconero decise di rimanere al Chelsea, nonostante in Inghilterra qualcosa si stesse incrinando. Ebbene, l’annuncio di Spalletti venne visto da numerosi tifosi come una sorta di rimpiazzo rispetto all’allenatore leccese, che veniva considerato come la prima scelta.
Dal punto di vista tecnico e societario, la stagione precedente dell’Inter era stata traumatica, per usare un eufemismo, soprattutto con il passaggio dalla gestione Thohir a Suning. Non è un caso se proprio in quel periodo vennero combinati parecchi disastri e Spalletti venne ritenuto più che adatto, proprio perché dotato di quel carisma e di quelle “spalle larghe” che possono fare la differenza in ambienti complicati.
L’obiettivo numero uno indicato dalla società è quello di raggiungere la Champions League e Spalletti, in effetti, riesce a centrarlo, dopo una meravigliosa partita giocata all’Olimpico, ribaltata grazie al ben noto gol firmato da Vecino nelle concitatissime fasi finali del match.
Tra i tanti meriti che vanno riconosciuti a Spalletti, troviamo sicuramente anche quello di aver piazzato per la prima volta Brozovic come regista basso, che poi ha trovato la sua definitiva consacrazione con Antonio Conte in panchina. L’idea, però, è dell’ex tecnico di Empoli e Udinese, così come è sempre quest’ultimo ad avere il merito di lanciare, in maniera graduale, uno dei migliori attaccanti oramai a livello europeo, ovvero Lautaro Martinez.
Ed è sempre Spalletti che riesce a rinforzare le convinzioni di Skriniar, portandolo ad essere finalmente un top in difesa, valorizzando al contempo Cancelo sulla fascia, gestendo una mediana obiettivamente raffazzonata con Rafinha, Gagliardini e Borja Valero. Nonostante la grana Icardi, ecco che arriva un altro piazzamento in zona Champions League. Non basta, dato che a Spalletti viene dato il benservito, dando il via all’era Conte, ma è chiaro che il tecnico toscano ha ancora il dente avvelenato contro l’Inter e ha tutta l’intenzione di prendersi, nel weekend, una bella rivincita.
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