Mai come in questa prima parte di stagione, nonostante i goal non siano stati tanti come in altre occasioni, l’Inter è stata Lautaro-centrica. L’attaccante argentino, complice anche l’assenza di Lukaku e la grande stagione passata, si è responsabilizzato moltissimo, diventando un vero faro per la squadra.
Un percorso di crescita costante, che lo ha portato a diventare il vero leader che si carica la squadra sulle spalle. Non solo quando c’è da festeggiare, ma anche e soprattutto quando c’è da soffrire e metterci la faccia. Al di là dei goal, Lautaro fa un lavoro impareggiabile per i compagni. Lotta, crea palle goal, rientra, corre, affonda il contrasto. Una trottola inesauribile che cuce e strappa senza risparmiarsi mai.
La sua presenza in campo è più essenziale che mai e anche Inzaghi se ne è resto conto. La scorsa stagione Lautaro veniva quasi sempre sostituito: su 41 presenze ha visto il novantesimo solo in 5 occasioni. In questa invece su 12 uscite da titolare è rimasto in campo fino alla fine già in 8. Sintomo che, a prescindere dai problemi in attacco, il tecnico ha ormai capito cosa può dare il Toro anche quando magari è appannato in zona goal. Il suo spirito di sacrificio, la sua abnegazione, sono fattori che non si comprano facilmente. Prima poteva SOLO fare goal. Ora può ANCHE fare goal. E questo, nel corso della stagione, può fare la differenza. Magari anche con due goal in meno segnati.
Tutte le informazioni utili per seguire la gara
Il nostro approfondimento sugli interisti ceduti in prestito
Si accende il duello
L'ipotesi per il trasferimento a gennaio