Inter-Lazio, tra vipere e biscioni
Il big match dell’ultima giornata d’andata, esattamente come dieci anni fa, si gioca a San Siro, a gennaio, di domenica sera, e vedrà opposta all’Inter del sempre più quotato mister Ranieri la Lazio di Edy Reja. Una sfida significativa, perché metterà di fronte la quarta e la quinta della graduatoria, quelle cioè che, se il campionato finisse ora, andrebbero a giocare l’Europa League. Ma fortunatamente il campionato è al giro di boa, e la partita di domenica saprà dirci chi può fermarsi proprio all’Europa League e chi potrà ambire a qualcosa di più: la parola al campo, speriamo poco gelato, del Meazza.
THIAGO MOTTA OUT – Reduce dalla vittoria in Coppa Italia per 2-1 contro il Genoa, l’Inter vuole proseguire la sua striscia positiva di 7 vittorie in 7 gare ufficiali tra la fine del 2011 e l’inizio di quest’anno. Non ci sarà Thiago Motta, squalificato, ma per il resto la formazione dovrebbe essere più o meno quella annunciata: Julio Cesar tra i pali; Maicon, Lucio, Samuel e Nagatomo a comporre il quartetto difensivo; Alvarez, Zanetti e Cambiasso sicuri del posto a centrocampo, Milito e Pazzini (a meno di sorprese) in avanti. All’appello manca un centrocampista, perché di fatto questo è l’unico dubbio di Ranieri. A contendersi la maglia da titolare sono i giovani Poli e Faraoni. Il primo, autore di un gran bel gol giovedì, andrebbe a collocarsi in mezzo al campo, al fianco di Esteban Cambiasso, ma ha meno possibilità di giocare, secondo le ultime indiscrezioni, in quanto reduce da un lungo stop e soggetto a un recupero lento e graduale: Ranieri gli ha fatto giocare 75 minuti in coppa ed è probabile che lo faccia partire dalla panchina. Per questo l’indiziato numero uno a sostituire Motta sembra essere Faraoni. Il 20enne interista prenderebbe il posto del capitano in fascia destra, facendolo scalare accanto al Cuchu. In ogni caso, pronti a subentrare dalla panchina Sneijder e Zarate.
DUBBI BIANCOCELESTI – Edy Reja, a differenza di Ranieri, ha qualche problemino in più e le ultime scelte dipenderanno solo dalla rifinitura di domani e dal pre-partita di domenica. Il primo nome in bilico è quello di Andrè Dias, che però ha svolto una lunga seduta di allenamento, anche in compagnia del resto del gruppo e che sembra recuperabile; in caso contrario sarà sostituito da Diakitè. L’altro dubbio riguarda l’attaccante storico dei biancocelesti, Tommaso Rocchi: il veneto ha accusato un dolore all’adduttore che lo costringerà a sottoporsi a degli esami strumentali specifici, ma tutto sommato è molto probabile che anche lui riesca a recuperare per affiancare Klose, con Cissé che scalpita in panca. Viste le defezioni di Brocchi, Cana e Mauri poi, il centrocampo ha quasi gli uomini contati. Ledesma, Lulic e Gonzalez hanno il posto garantito: Reja dovrà poi scegliere uno tra Hernanes, apparso in ripresa, e Matuzalem come trequartista.
VIPERE – L‘attenzione, si sa, è una di quelle armi imprescindibili per portare a casa una vittoria; lo sanno bene gli uomini della retroguardia interista, che proprio su questo hanno posto le basi per i successi degli anni passati. Ma domani a fronteggiare i vari Lucio, Samuel, Maicon e Nagatomo, non ci saranno il classico centravanti boa alla Ibrahimovic o il trequartista agile alla Giovinco (tanto per citare due recenti avversari dei nerazzurri), ma due vere e proprie vipere. Klose e Rocchi, infatti, possono ricoprire benissimo qualsiasi ruolo d’attacco, dalla prima alla seconda punta, dal centravanti perno all’uomo di movimento che non dà punti di riferimento all’avversario: in sintesi, gli avversari peggiori per un difensore. Soprattutto il tedesco si sta dimostrando, per chi ancora avesse dubbi, uno degli attaccanti più forti e intelligenti del globo, oltre che gran goleador, grazie ai 10 gol in campionato: sa sempre dove farsi trovare, come muoversi, come arrivare sul pallone spiazzando l’avversario. Lucio e Samuel in particolare non avranno vita facile.
AVVOLGERE L’AVVERSARIO – L’Inter ha comunque dimostrato, soprattutto in fase difensiva, di essere in gran forma e di poter puntare su una solidità ormai comprovata dai pochissimi gol subiti nelle ultime uscite: ovviamente sarà fondamentale non avere cali di concentrazione. Dal punto di vista offensivo, mister Ranieri ha capito ormai che non è importare dare tutto subito, ma diluirlo nel tempo. Così riesce difficile immaginarsi fiammate improvvise, come quelle della prima Inter della stagione, che lasciavano poi scoperta e senza fiato la retroguardia colpita in contropiede. Per questo il tecnico testaccino punta molto sulla circolazione della palla, da una parte all’altra, dal centro verso le corsie, dove Maicon e Nagatomo possono sfruttare gli ampi spazi lasciati dall’accentramento di Zanetti (o Faraoni) e Alvarez. Milito e Pazzini non avranno avversari facili in Dias e Biava, ma è fondamentale che coordinino i loro movimenti come avviene ormai sempre più spesso.
DALLA PANCHINA – Piccola chiosa per un match che già si prospetta interessante: l’influenza che potrebbero avere le mosse degli allenatori. L’Inter per esempio ha in Sneijder e Zarate due elementi dal talento cristallino capaci di mettere in condizione i compagni di far male all’avversario; Obi è già pronto per dar man forte nel secondo tempo, quando le forze inizieranno a venir meno. La Lazio deve fare i conti con un Cissé che scalpita dalla voglia di giocare e di dimostrare il suo vero valore. In definitiva, ci aspettiamo una partita bella e piena di sorprese. Appuntamento a San Siro alle 20.45 di domenica 22 gennaio.