CdS – L’Inter ha imparato la lezione: da Emmers a Zaniolo, i baby d’oro possono partire solo con opzione di ‘recompra’

E’ ormai chiara la linea dell’Inter di voler trattenere, almeno nelle intenzioni, tutti i big presenti in rosa. Allo stesso tempo, però, rimane l’esigenza di ‘racimolare’ quei 45 milioni di euro entro il 30 giugno su cui il fairplay finanziario non fa sconti. Da qui, la tattica di Ausilio di vendere i prezzi pregiati della ‘cantera’ nerazzurra a prezzi elevati, dovuti soprattutto alla conquista del terzo trofeo stagionale della squadra di Stefano Vecchi.

La parola d’ordine però, come ribadisce sulle pagine di oggi il Corriere dello Sport, è diritto di recompra. Anche perché alcuni dei talenti che adesso faranno le valige, hanno i requisiti per entrare a far parte della lista per le coppe europee come prodotti del settore giovanile nerazzurro. Un ‘particolare’ che in questa stagione in cui la lista Uefa sarà ridotta a 21-22 elementi avrà un peso relativo, ma che nei prossimi anni, quando la situazione tornerà… alla normalità e i giocatori iscrivibili saranno 25, avrà un valore del tutto diverso.

Da qui la necessità di garantirsi la possibilità di riportare a casa i ragazzi che esploderanno altrove e che potrebbero fare tremendamente comodo magari pure per la seconda squadra che il club sta decidendo se allestire immediatamente oppure per il 2019-20 (sempre che non cambino di nuovo i regolamenti…). Adesso che il diritto di recompra, o diritto di opzione, è entrato a far parte delle Noif è tutto molto più semplice e lineare rispetto al passato, ma l’Inter si era comunque riservata opzioni simili anche in passato con Bonazzoli (passato alla Sampdoria) e con Dimarco, ceduto 12 mesi fa al Sion (per quest’ultimo sarà esercitata e tornerà alla base). Qualcosa di simile a dire la verità aveva fatto anche nel 2010 quando aveva ceduto Balotelli al Manchester City garantendosi la possibilità di riprenderselo pareggiando l’offerta di un’altra squadra che lo avrebbe poi voluto acquistare, una chance che Moratti non esercitò dando il via libera al passaggio di Supermario al Milan.

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