Un gol ogni 107 minuti giocati in Serie A nell’anno solare 2020: i numeri di Romelu Lukaku con la maglia dell’Inter solamente a leggerli fanno impressione. Il centravanti belga ora non si nasconde più, e da vero leader della formazione nerazzurra sa che il 2021 potrebbe essere l’anno giusto per riportare il club al successo. D’altronde Big-Rom, come affermato nelle ultime interviste, si sente in uno stato di forma mai raggiunto prima, probabilmente il miglior momento della sua carriera che lo ha portato ad autocandidarsi tra i primi cinque attaccanti al mondo.
Come ricordato da La Gazzetta dello Sport nelle colonne di questa mattina, Lukaku sta davvero diventando un attaccante completo. Non solo abile a battere le difese avversarie col suo potentissimo mancino, perché dei 24 gol realizzati in Serie A ben 6 sono arrivati anche col destro. Di testa a volte diventa quasi imprendibile per via di una stazza fisica che lo rende difficile da marcare, ma soprattutto è sui rigori che il belga è diventato una sentenza: in totale sono 10 i tiri dal dischetto realizzati su 10 calciati con l’Inter (nove spiazzando il portiere).
A voler trovare un difetto, a Lukaku manca ancora la capacità di essere decisivo nella gare che contano. Lo dimostra ad esempio l’autogol nella finale di Europa League contro il Siviglia, o la rete stoppa a Sanchez nell’ultima sfida contro lo Shakhtar Donetsk in Champions League che avrebbe portato i nerazzurri agli ottavi. Sulla leadership del belga non ci son più dubbi, ma adesso tocca a lui fare il salto di qualità per raggiungere quei trofei che lo renderebbero davvero uno dei migliori centravanti al mondo senza più possibilità di essere smentito.
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