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Inter, dov’è finito il mercato? Gosens, Asllani, Bellanova: i numeri impietosi dei nuovi acquisti

Nel ciclone in cui si è infilata nuovamente l’Inter con la sconfitta per 3-1 contro l’Udinese, si aggiunge un ulteriore spunto di riflessione rispetto alla programmazione stilata per questa stagione. La sessione estiva di calciomercato, infatti, sta evidenziando un problema non da poco. Al 1 settembre l’Inter vantava 6 acquisti: Onana, Bellanova, Asllani, Mkhitaryan, Lukaku e Acerbi. 7, se vogliamo aggiungere quel Gosens preso a gennaio e definito già al tempo “l’acquisto anticipato per sostituire Perisic”. La considerazione che nasce guardando questo primo pezzo di campionato, però, è che l’apporto dato dagli arrivi dal mercato sia stato quasi inesistente. Vediamo un po’ di numeri sui vari singoli.

Gosens – 302 minuti in campo per il tedesco, che crollano a 122 se consideriamo solo le partite di campionato. A questo, si aggiunge la frequentissima scelta di adattare altri calciatori sulla fascia sinistra (Darmian e Dimarco su tutti) pur di non farlo scendere in campo. Incomprensibile, considerando anche il fatto che è a Milano ormai da quasi un anno.

Onana – Numeri ancor più impietosi per un portiere che, solamente tre anni fa, sfiorava la semifinale di Champions League con l’Ajax. 180 minuti in campo, frutto dello spazio concessogli in Europa. In campionato, invece, Handanovic sembra intoccabile, nonostante le frequenti incertezze tra i pali.

Bellanova – 24 minuti sono il magrissimo bottino accumulato fin qui dal classe 2000. La questione si aggrava se si considerano le caratteristiche di Bellanova, che con l’1 contro 1 e la brillantezza atletica avrebbe potuto mettere in difficoltà più di un avversario, e la necessità di riposare che più di una volta ha palesato Dumfries nelle ultime partite.

Asllani – Il confronto a distanza tra i due giovani lo vince per soli 6 minuti l’ex Empoli, che finora tocca quota 30 con i 24 in campionato e i 6 in Champions League. Gestione incomprensibile quella di Asllani: Brozovic è fondamentale, è vero, ma un’alternanza un po’ più frequente consentirebbe di potersi affidare al classe 2002 con maggiore serenità quando il croato sarà indisponibile (vedasi Inter-Roma dopo la sosta).

Mkhitaryan – 266 minuti per l’armeno, somma dei 104 in campionato e 162 in Champions League. Quando è sceso in campo lo ha fatto quasi sempre con lucidità e qualità, ovvero ciò che gli si richiedeva per non risentire eccessivamente delle assenze di Calhanoglu.

Lukaku – Giudizio inevitabilmente sospeso per quanto riguarda Big Rom, in campo per 227 minuti conditi da 1 gol e 1 assist. Dopo la sosta dovrebbe tornare disponibile dall’infortunio muscolare che lo ha colpito prima del derby.

Acerbi – Forse la sorpresa più grande, a giudicare anche da come era stato accolto il suo arrivo da una parte della tifoseria. 169 minuti in campo, pieni di autorevolezza e affidabilità. Un toccasana per l’Inter, visto l’inizio di stagione traballante del collega de Vrij.

L’OPINIONE DI PASSIONE INTER

Nessuno, ovviamente, pretende di lanciare tutti i nuovi acquisti da titolari inamovibili proprio poiché nuovi. Le statistiche che emergono dalla loro gestione, però, suggeriscono una certa difficoltà da parte dell’allenatore nel sentirsi sicuro all’idea di metterli in campo. Eccezion fatta per i più esperti Lukaku e Mkhitaryan, le domande sono tante. Perché Gosens dopo 9 mesi di Inter sembra ancora nelle condizioni di essere arrivato in un nuovo ambiente da pochissimo? Perché ad Asllani, che ha già giocato mezza stagione da titolare in Serie A e offerto un precampionato molto positivo, non viene dato spazio? Perché acquistare Bellanova se poi sulla destra viene fatto spremere Dumfries, e le poche volte in cui riposa gioca Darmian? Perché considerare Onana alla stregua di un Radu (con tutto il rispetto per Ionut), quando è un portiere di 26 anni con esperienza in club e competizioni di primissimo livello?
Domande – a nostro avviso – legittime, a cui speriamo possano arrivare delle risposte nel breve.

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Raoul Bellanova (@Getty Images)

Simone Frizza