Il Derby della Madonnina si sa, non è una partita qualunque, anzi. Non è solamente molto sentita dal pubblico e dai tifosi a casa. È una febbre primordiale, primitiva, che spesso e volentieri assorbe completamente anche i calciatori stessi. E gli episodi che ne scaturiscono non sono solo imprese sportive. A volte infatti partite come il Derby riescono a creare vere e proprie “imprese” leggendarie… e anche clamorosamente divertenti. Come nel caso del Derby del “limone”.
Benito Lorenzi non era chiamato Veleno a caso. Il fenomenale attaccante dell’Inter anni ’40-’50 infatti era un angelo fuori dal campo, come attestano i numerosi atti di beneficenza, ma era un diavolo quando indossava la casacca nerazzurra. La sua carriera è ricca di episodi accesi, tanti goal… e anche qualche scazzottata. Ma l’apice lo raggiunse nella partita in cui si esaltava di più: il Derby del 6 ottobre 1957. L’Inter in quella partita era passata in vantaggio nei primi minuti grazie ad un calcio di rigore, guadagnato proprio da Veleno. Ma a pochissimi minuti dal termine, il direttore di gara ne assegnò anche uno al Milan. Nel parapiglia generale fatto di proteste, ingiurie e spintoni, Lorenzi, stranamente per la sua indole, si allontanò dal marasma chiedendo al massaggiatore qualcosa da bere. Questo, per tutta risposta, gli rifila mezzo limone.
Ed è qui che Veleno ha la clamorosa illuminazione. Senza che nessuno, tifosi del Milan che erano sopra la porta esclusi, se ne accorga, si avvicina quatto quatto al dischetto, dove il pallone è già posizionato e, coperto dal caos delle proteste, piazza il limone proprio sotto il pallone. I tifosi del Milan urlano a pieni polmoni, ma nessuno gli presta ascolto. Tito Cucchiaroni, rigorista del Milan, si presenta sul dischetto. “Il Limone! Tito, il Limone!” gli gridano i tifosi rossoneri. Il povero calciatore non capisce, fa spallucce e tira. La palla, ovviamente, schizza sul limone e si impenna finendo in curva.
Colpo di genio finale di Lorenzi: corre fingendo di esultare ad abbracciare il portiere nerazzurro Ghezzi e nel frattempo con un calcione fa sparire oltre fondo campo la buccia incriminata. A gara finita i rossoneri scoprono la magagna e rischia il linciaggio, ma questa è un’altra storia. Lorenzi era così: un “genio del male” al servizio del bene, al servizio dell’Inter. Uomini e partite d’altri tempi, impossibili da riproporre nel calcio moderno. Sicuramente, per rivalità, modalità e esito finale, il Derby del Limone rimarrà sempre uno dei più belli e folli della storia. Non è da tutti vincere una stracittadina in quel modo!
La conferma dopo gli esami strumentali
Il retroscena dagli spogliatoi prima di tornare in campo per il secondo tempo
Le possibili scelte dei due allenatori
Si sta per accendere la trattativa
Tutte le informazioni utili per seguire il match
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