È risaputo che in Italia, tra lungaggini burocratiche e non, si sia indietro anni luce rispetto ad altri Paesi, soprattutto per la costruzione di impianti di proprietà. Ma la questione nuovo San Siro acquista ogni giorno di più contorni grotteschi. Sembra di essere in una barzelletta e invece è realtà: ancora una volta il progetto, dopo mesi, sembra sul punto di naugfragare.
Il Governo infatti non vorrebbe affatto abbattere l’impianto e la “minaccia” di porre il vincolo monumentale nel 2024 non pare così astratta. In soldoni: dopo tre anni di tira e molla, progetti e tante, tantissime parole a vuoto, Inter e Milan rischiano di trovarsi, tanto per cambiare, senza nulla in mano. Una situazione che, a maggior ragione visto il trattamento verso due club tanto importanti, è ai limiti del ridicolo.
Inter e Milan non potranno aspettare in eterno, cosa che invece sembra intenzionato a fare il Comune di Milano, che vorrebbe aspettare la decisione definitiva del Governo in merito. Per questo l’ipotesi di uno stadio a Sesto San Giovanni non solo torna di moda, ma sale prepotentemente in cima alle possibilità più concretizzabili. Certo è che queste lungaggini, in caso di addio a Milano, rischiano di trasformarsi in una pericolosissima arma a doppio taglio per il Comune di Milano. Così facendo in un colpo perderebbe due simboli come Inter e Milan e si ritroverebbe con un impianto vecchio ed inutilizzato. Ma sarebbe solo la naturale conseguenza dell’atteggiamento tenuto finora.
Partendo da zero tuttavia il piano dei club rischia di allungarsi ulteriormente. Anche andando a Sesto infatti, pare improbabile che i lavori si possano iniziare entro metà 2024 come preventivato. Fa sorridere pensare alle difficoltà italiane per la costruzione di un nuovo stadio. Soprattutto se si pensa che in Gran Bretagna sono stati abbattuti due simboli come Wembley e Highbury senza fare tante storie…
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