Inter & Napoli: due candidate per un solo posto
di Giorgio Crico.
Il Biscione e l’Asinello ci hanno abituato, negli ultimi anni, a epiche battaglie e confronti senza esclusione di colpi: quest?anno, dopo domani, sarà per scoprire chi è, davvero e fino a maggio, la principale antagonista della Juventus.
DIFESA VS. CAVANI ? Caricato a mille dal solitario primato nella classifica marcatori di Europa League, il Matador è il principale spauracchio della difesa nerazzurra. Diciassette gol stagionali in appena 17 presenze totali sono un biglietto da visita sufficiente per pensare che il compito della coppia centrale Juan Jesus ? Ranocchia (Samuel, ahimè, è squalificato) non sarà affatto banale… D?altraparte, l’uruguagio, in nemmeno due anni e mezzo di Napoli, ha gonfiato la rete 84 volte in 113 presenze. Semplicemente spaventoso. Inoltre, l’attaccante numero 7 ha nel mirino il record di gol (115) che appartiene a un certo Maradona, e vuole assolutamente raggiungerlo e chissà, magari anche superarlo. In casa Inter, il problema che assilla Strama è proprio che difesa schierare: data la squalifica di The Wall, la coppia di centrali è giocoforza formata dai due titolari superstiti, ma una possibile apparizione di Silvestre non è nemmeno da prendere in considerazione, al momento. Se non si deciderà per l’opzione Cambiasso centrale di difesa, è ben più probabile l’impiego di una linea a quattro, con due terzini di contenimento in grado di spingere, all’occorrenza; Nagatomo pare imprescindibile, vediamo se toccherà al piccolo Yuto e, soprattutto, chi lo affiancherà sulla corsia opposta (i candidati sono Zanetti e Pereira; quest?ultimo giocherebbe solo invertendosi la corsia di competenza con Naga però). L’uso di due esterni bassi potrebbe risultare vincente come ?muro? contro l’avanzare delle ali napoletane a supporto dei due trequartisti che normalmente devono ispirare Cavani (Hamsik e Insigne, meno probabile l’impiego di Pandev), chiudendo tutti gli spazi. Tuttavia la Beneamata perderebbe peso a centrocampo e in fase di spinta sulle corsie laterali, il cui predominio è di solito determinante per abbattere gli azzurri vesuviani… Un bel dilemma.
GARGANO GRANDE EX ? In mezzo al campo, l’Inter dovrà fare i conti con avversari del calibro non solo di Gokhan Inler, ma anche del sempre velenoso Valon Behrami e proprio di Marek Hamsik, ormai abituato a battere ogni centimetro quadrato d?erba e quindi sostanzialmente onnipresente. C’è da segnalare che il Napoli ha, in questo momento, qualche problema di ricambi nella zona nevralgica del campo (Dzemaili out, per esempio) e una panchina corta, in virtù della quale Inler ha dovuto giocare anche in Europa League: è però vero che l’età media degli azzurri è meno alta di quella dell’Inter. Proprio in casa nerazzurra, invece, è arrivato uno degli artefici dei successi del Napoli negli ultimi anni: Walter Gargano. Il motorino uruguagio sarà quasi sicuramente della partita, pronto a giocare contro gli ex compagni senza particolari patemi d?animo. Il compito del numero 21 del Biscione potrebbe rivelarsi molto arduo però: sostituire Cambiasso, se il Cuchu venisse ?retrocesso? in difesa, non è banale, soprattutto perché il vice capitano interista detta i tempi di tutta la squadra. Ma se giocassero con lui Guarìn e Zanetti avrebbe un aiuto non indifferente, perché soprattutto il Capitano è in grado di raddoppiare instancabilmente le marcature e almeno i compiti difensivi dovrebbero essere assolti senza troppi problemi. Per quanto riguarda invece l’impostazione di gioco, invece, non è la stessa cosa…
IL RIENTRO DI CASSANO ? Grazie al Cielo, l’armata nerazzurra riavrà in campo Fantantonio, il cui fantasma è stato spesso invocato dalle parti di san Siro: non è un regista, ovviamente, ma con lui in campo, una squadra può sempre permettersi di riflettere qualche secondo in più perché il numero 99 la palla non la perde mai. Senza la fantasia del Pibe di Bari Vecchia, come per esempio contro il Palermo, la titubanza della banda di Stramaccioni su cosa farne del pallone una volta giunti in trequarti avversaria è più che evidente e punti interrogativi alti quattro metri paiono spuntare dal terreno di gioco. Di fatto, il buon Antonio, ha ereditato il carisma che già fu di Wesley Sneijder: c’è un problema? Passiamo a Cassano, che inventerà qualcosa. La retroguardia del Napoli, poi, da sempre tallone d?Achille di Mazzarri, non ha elementi di classe sufficiente per poter davvero imbrigliare il talento di Fantantonio, oltre a una tendenza a schierare difensori imponenti ma poco veloci. Anche stavolta, l’Inter dovrebbe puntare su veloci combinazioni palla a terra delle punte e Stramaccioni potrebbe provare a schierarne solo due, in partenza, per poi arrivare a tre lungo il corso del match e così togliere punti di riferimento a Cannavaro & co. La conditio sine qua non per segnare, però, è il continuo movimento a incrociare che dovranno fare Milito o Palacio: senza, bisognerà ancora ricorrere ad azioni occasionali o stucchevoli cross alti.
In sostanza, Strama deve cercare di vincere questo match in attacco e riuscendo a comprimere per bene la squadra: una formazione lunga è autentica manna per il Napoli, che fa del contropiede assassino la sua affilatissima daga da guerra. Con tutti gli uomini vicini tra loro, l’Asinello avrà grossi problemi ad arrivare dalle parti dell’area. Per offendere, però, sarà necessario anche pressare continuamente i centrali di difesa mentre impostano il gioco, e chiaramente Marek Hamsik: più libertà si concederà allo slovacco, maggiori saranno i rischi di gol presi su infilata dalle retrovie.