In attesa dell’esito dei nuovi tamponi, effettuati nella giornata di ieri, non si placa in casa Inter la polemica attorno ai nazionali. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, l’Ats di Milano ha ricevuto, tramite il Ministero della Salute, la richiesta di 4 federazioni per concedere il via libera ai propri giocatori: la Croazia per Perisic e Brozovic, la Danimarca per Eriksen, la Slovacchia per Skiniar e il Belgio per Lukaku. Al momento nessuna richiesta è stata avanzata dal Marocco per Hakimi, ma non sono escluse sorprese nella giornata di oggi.
L’Ats ha dato il via libera, visto che per una norma internazionale una persona che ha iniziato un periodo di quarantena all’estero ha diritto di rientrare nel proprio paese d’origine per terminare il periodo di isolamento. I nazionali stranieri potrebbe così tornare in patria, a patto di muoversi con mezzi privati, di rispettare la quarantena obbligatoria fino al 31 marzo come da protocollo e dichiarare un indirizzo di residenza dalla quale non spostarsi, se non per raggiungere il campo d’allenamento. Anche se ogni discorso è legato all’esito dei tamponi molecolari: se oggi dovesse esserci anche solo un positivo ad Appiano, non solo tra i calciatori, il via libera non arriverebbe.
L’Inter non ci sta. A Lukaku e compagni sarebbero concesse le stesse cose che farebbero a Milano, ovvero allenamento ad Appiano e isolamento. In più alcuni dovrebbero poi recarsi in un terzo Paese (Lukaku in Repubblica Ceca, Skriniar a Cipro, Eriksen in Israele e in Austria). La storia è molto complessa, al momento il via libera dell’Ats non riguarda i nazionali italiani (Barella, Bastoni e Sensi): la Figc attende l’esito dei tamponi per trovare una soluzione con l’Inter.
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