Ieri mattina, ad Appiano Gentile, si è tenuto un confronto importante con staff tecnico, dirigenza e squadra al completo (ad esclusione di Lukaku, ancora in Belgio). É un qualcosa di raro ma le parti lo hanno definito “necessario”. Il momento è talmente delicato in casa Inter che la società ha ritenuto opportuno un intervento, mirato soprattutto a capire cosa stia succedendo e a risolvere alcuni nodi.
COSA SI SONO DETTI?
Gli argomenti principali portati dalla dirigenza (Marotta, Zanetti, Ausilio, Baccin e Ferri) sono secondo La Gazzetta dello Sport: i blackout mentali alla prima difficoltà; la differenza di rendimento complessiva rispetto all’anno scorso, nonostante i protagonisti siano gli stessi; gli atteggiamenti poco «costruttivi» in campo da parte di alcuni giocatori; la condizione atletica. Hanno parlato soprattutto i dirigenti, ovviamente ma hanno preso parola anche alcuni giocatori come Handanovic e Barella. I giocatori hanno fatto mea culpa, dicendo di dover tornare a essere una squadra unita.
Ha parlato anche Inzaghi, due i punti toccati dal tecnico: ha ribadito come, per lui, non ci siano gerarchie fisse, ogni ruolo può essere messo in discussione. Inzaghi ha poi motivato la squadra dicendo che c’è tempo per rialzarsi: tutto è nelle loro mani.
Nel pomeriggio ha poi parlato Marotta a Sky Sport sottolineando che Inzaghi non è in discussione. I risultati però, d’ora in poi, devono iniziare a cambiare: partendo dal Torino, prossimo avversario dei nerazzurri.
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