Continuano a susseguirsi le notizie relative al caso Francesco Acerbi, dopo gli insulti proferiti a Juan Jesus durante Inter-Napoli di ieri sera. Nelle prossime ore, infatti, bisognerà chiarire la natura degli epiteti rivolti al brasiliano per capire se ci sia matrice razzista.
In queste ore concitate, caratterizzate anche dall’esclusione del difensore dalla Nazionale di Spalletti (qui comunicato e motivazioni), proviamo a fare un po’ di chiarezza su quali saranno i prossimi passi fra indagine della Procura federale e colloquio previsto a breve con l’Inter.
Domani il Giudice Sportivo riceverà il referto dall’arbitro della gara di San Siro, Federico La Penna, che conterrà tutto quello che gli è stato riferito da Juan Jesus sugli insulti di Acerbi. Scontato che venga richiesto un supplemento di indagine alla Procura federale, la quale chiamerà a testimonianza entrambi i giocatori sull’accaduto, oltre ad acquisire i filmati e ascoltare gli ispettori di Lega, ai fini di decidere l’eventuale sanzione da comminare al giocatore dell’Inter.
Se venisse confermata la matrice razzista degli insulti, Acerbi violerebbe l’art. 28 del Codice di Giustizia Sportiva, quello relativo ai “Comportamenti Discriminatori”. In questo caso, le conseguenze sarebbero molto pesanti, visto che in tali circostanze è prevista una punizione “con la squalifica per almeno 10 giornate di gara o, nei casi più gravi, con una squalifica a tempo determinato“.
L’Inter ha preso posizione ufficiale intorno all’ora di pranzo tramite un comunicato, annunciando che “FC Internazionale Milano si riserva quanto prima un confronto con il proprio tesserato al fine di far luce sulle esatte dinamiche di quanto accaduto ieri sera“.
Molto probabile che il faccia a faccia possa avvenire a stretto giro di posta, visto che il calciatore – come detto – non prenderà parte alla tournée degli Azzurri negli Stati Uniti e rimarrà a Milano durante questa sosta per le nazionali.
Sulla vicenda è intervenuto anche il procuratore di Acerbi, Federico Pastorello, riportando un colloquio con il suo assistito, il quale avrebbe smentito ogni offesa razzista: “Credo che abbia risposto a Juan Jesus personalmente. Lui quella frase non l’ha detta. Si sono chiariti fra di loro. Poi se fosse vero sono cose che vanno controllate e punite, ma Acerbi mi ha detto che è stato un diverbio acceso in cui si sono dette delle parole di troppo, ma la parola ‘negro’ non l’ha detta“.
Il Napoli è intervenuto a difesa del suo tesserato Juan Jesus condannando ogni forma di razzismo tramite una nota ufficiale: “No al razzismo, il tempo dell’indifferenza è finito. Troppo hanno visto i nostri occhi. Troppo hanno ascoltato le nostre orecchie. Le nostre bocche hanno detto troppo poco, il tempo per l’indifferenza è finito. Facciamoci ascoltare, senza paura, senza vergogna. Gridiamolo forte. No al razzismo“.
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