Giuseppe Marotta, amministratore delegato sport dell’Inter, è ospite di Supertele su Dazn a 24 ore dal successo dei nerazzurri sulla Juventus. Al centro della chiacchierata, però, anche altri temi. Ecco i principali:
MERITI DIRIGENTI – “Io sono la punta di questa struttura, forse per anzianità mi vengono riconosciuti i meriti. Ma la nostra fortuna è avere una squadra vincente dentro e fuori dal campo, con Inzaghi, Ausilio, Baccin, Zanetti“.
PARAMETRI ZERO – “Ciò che conta è rappresentare una società che è tornata ad essere quella importante degli anni in cui si vinse il Triplete. Gli svincolati nascono dal lavoro di un’area tecnica e dagli osservatori che fanno attività di monitoraggio, evidenziando i profili e poi si va a contattare, negoziare”.
TUTTI VOGLIONO L’INTER – “Non posso dimenticare come sia per noi più facile negoziare positivamente quando rappresenti l’Inter, una società come l’Inter è appetibile. Oggi per me è più facile rispetto a quando sono arrivato, ci è stato riconosciuto aver vinto sei titoli, fatto due finali europee. L’Inter è sempre l’Inter, ha un palmares ricco di trofei, sei a Milano e Milano rappresenta un’ulteriore attrazione anche per quell’aspetto del calciatore costituito spesso e volentieri dall’anima femminile”.
ZIELINSKI – “Ho comunicato a De Laurentiis che stiamo sondando il terreno nel rispetto delle norme. Se tutto andrà in porto, lo annunceremo e lo tessereremo per l’anno prossimo. Ma fa parte di quelle intuizioni che un’area sportiva deve sempre considerare“.
THURAM – “Ha sempre dimostrato di essere un talento, la bravura nostra è stata di non mollarlo e prenderlo a parametro zero. Operazione importante, per me è un grande talento, col tempo dimostrerà di essere un campione. Figlio d’arte ed è importante: il papà è il primo consigliere“.
RINNOVI – “Vogliamo prolungare i rapporti con chi ha dimostrato appartenenza alla maglia, come Lautaro o Barella. Ma non c’è fretta, siamo abbastanza garantiti dal punto di vista contrattualistico con tutti e abbiamo a che fare con professionisti che considerano molto forte il brand dell’Inter“.
DALLA JUVE ALL’INTER – “Tutte le mie esperienze, anche precedenti, sono state importanti professionalmente. Quella della Juventus lo è stata altrettanto, ho sviluppato la cultura della vittoria: significa perseguire ogni piccolo particolare come fosse una cosa essenziale nella sopravvivenza e ritenere qualsiasi problemino qualcosa da affrontare subito e risolvere. Oggi noi siamo una società con mentalità vincente. Molti dicono sia stata consolidata nella finale di Istanbul e dico di sì: perdemmo, ma nella sconfitta abbiamo capito ci fossero margini di miglioramento”.
ALLEGRI – “Se ieri ci siamo salutati? Sì, l’ironia fa parte del gioco. Bisogna sempre sdrammatizzare, poi noi facciamo la nostra strada, lui e la Juventus faranno la loro“.
RITORNO DI CONTE IN ITALIA – “In questo momento Antonio Conte è una risorsa del calcio italiano che farebbe comodo a tante squadre. La speranza è che possa rimanere in Italia, dipende molto da lui“.
INZAGHI – “Considerando il divario d’età che c’è fra lui e Allegri o Conte, posso dire che è un allenatore in grandissima crescita, molto bravo dal punto di vista umano e professionale, un maestro dal punto di vista dell’organizzazione di gioco. Grande merito di questi anni di vittorie e di un calcio soddisfacente per i tifosi è suo“.
PAVARD – “Un campione del mondo, con grande esperienza. Ottimo giocatore, molto completo, sia in interdizione che in impostazione“.
IL MOTIVO DELL’ADDIO ALLA JUVE – “Nel momento in cui una proprietà intende creare linee guida diverse, è il manager a dover fare un passo indietro. L’ho fatto con il sorriso sulle labbra, alla Juventus ho dato quanto ho ricevuto. Giusto rispettare la proprietà, che voleva ringiovanire il management. L’operazione Ronaldo? In parte non mi trovava d’accordo dal punto di vista finanziario-economico, era molto impegnativa. Ma non è stato quello l’elemento che ha portato alla rottura e al divorzio. È stato un ciclo che era terminato ed è fisiologico in qualsiasi attività di impresa per un manager“.
DA SPALLETTI A INZAGHI – “Il ciclo nuovo è iniziato con Spalletti, sviluppato con grande merito da Conte da un punto di vista del gioco e della mentalità vincente. Poi è arrivato Inzaghi che, con spensieratezza e giovinezza, ha applicato i principi di un calcio davvero divertente. E con i calciatori ha instaurato un rapporto ottimo, come se fosse un compagno di squadra. Oggi non abbiamo vinto nulla, piedi per terra, ma è davvero un bel gruppo. Abbiamo 13 punti in più dell’anno scorso, la differenza reti è +41 e non mi ricordo una squadra con numeri così. Secondo me le insidie più grosse le troveremo contro le squadre di provincia, a cominciare dalla Salernitana il 16. Siamo primi con merito, ma il traguardo è ancora lontano“.
AUSILIO – “Un bravissimo direttore sportivo, molto competente e con lui siamo riusciti a puntellare bene l’organico. Se oggi Inzaghi si volta in panchina, trova ottime risorse“.
INTER ULTIMA ESPERIENZA – “Ho allungato il contratto con l’Inter dopo la proposta di Steven Zhang, ho accettato e sono contento. Scadrà nel 2027 e avrò 70 anni. Essendo innamorato del calcio e dello sport, mi piacerebbe occuparmene a livello politico“.
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