“Perplessità Oaktree su Zhang”. E spunta una novità
Tutti gli scenari per il futuro
La data di scadenza si avvicina: il 20 maggio sarebbe – almeno in linea teorica – la dead-line ultima fissata per la restituzione dei 275 milioni più gli interessi (la cifra lievita così a 380 milioni circa) di Steven Zhang nei confronti di Oaktree. Il fondo californiano ha erogato un finanziamento triennale nella primavera del 2021, garantendosi in pegno le quote di maggioranza dell’Inter.
Oggi tutti i quotidiani concordano su un aspetto: la via scelta da Zhang è quella del riscadenzamento, ovvero spostare la scadenza dell’accordo nel 2026 a tassi di interesse ancor più elevati rispetto ai 12% attuali, spingendosi fino al 15-16%, dunque altri 60 milioni in più all’anno. Tuttavia, ci sarebbe anche una novità rilanciata oggi da Corriere dello Sport e Tuttosport.
Zhang salderebbe già adesso con Oaktree gli interessi maturati negli ultimi tre anni, versando quindi 100 milioni di euro o poco più nelle casse del fondo californiano. Il presidente avrebbe poi altri due anni, presumibilmente, per versare gli altri 275 milioni più i nuovi interessi (superiori) previsti dall’accordo in arrivo. Il dubbio, semmai, riguarda un altro aspetto: dove attingerebbe ora Zhang per versare i 100 milioni? Difficile pensare che siano risorse dirette di Suning, viste le note restrizioni cinesi. Più probabile che si tratti dell’ultima fetta del prestito originario ancora non utilizzata e conservata in Lussemburgo.
La perplessità di Oaktree e la fiducia di Zhang
Ma quali sono gli orientamenti delle due parti in causa? Ebbene, innanzitutto Oaktree non ha ancora accettato questi termini, pur avendo aperto in linea di massima all’ipotesi riscandenzamento. Nel fondo californiano, infatti, serpeggia la convinzione che – anche se arrivassero ora 100 milioni da Zhang – i restanti fondi non verrebbero restituiti neppure nel 2026, quando il presidente dell’Inter potrebbe chiedere una nuova proroga.
Dal canto suo, Zhang mantiene la fiducia perché sa che Oaktree non è interessata a diventare proprietaria dell’Inter (scenario che si verificherebbe già a maggio 2024 con l’escussione del pegno), né tanto meno ha raggiunto un accordo con eventuali compratori disposti ad acquisire la maggioranza dell’Inter. Ci sono stati discorsi con vari soggetti, ma nessun accordo è stato trovato. Il presidente rimane convinto che spostare in avanti l’accordo convenga a tutti.
A lui in primis, che avrebbe due vie: la prima sarebbe trovare i fondi necessari in questi due anni per ripagare Oaktree, tenersi l’Inter e chiudere la questione. La seconda è così articolata: nelle prossime stagioni l’Inter potrà contare su visibilità in aumento fra nuova Champions, vittorie, Mondiale per Club, ricavi in crescita e un possibile accordo sul nuovo stadio da utilizzare come asset per innalzare il valore della società. E così sarebbe più facile trovare un compratore disposto ad acquistare l’Inter per 1,2 miliardi, la valutazione che Zhang fa della sua creatura.
E converrebbe anche alla stessa Oaktree, che gioverebbe della crescita su tutti i fronti del club nerazzurro e potrebbe – in parallelo – portare avanti le negoziazioni con eventuali soggetti interessati.