L’Inter ha totalizzato solo 9 punti nelle prime 5 giornate di campionato. Dopo la falsa partenza in casa del Genoa all’esordio erano arrivati due successi casalinghi che sembravano derubricare il pareggio di Marassi alla voce “pareggio episodico”. Dopo la sosta per le nazionali, tuttavia, sono arrivate due brutte partite contro Monza e Milan che hanno portato ad un altro pari e a una sconfitta che nel derby non si verificava dal settembre 2022.
Secondo il Corriere dello Sport, una chiave di questo avvio negativo dei nerazzurri in Serie A è rinvenibile nel rendimento lontano dai soliti standard offerto da quattro giocatori chiave di questa squadra, decisivi nel corso della scorsa stagione e oggi irriconoscibili.
Il primo, neanche a dirlo, è Lautaro Martinez. Lo stesso capitano ha ammesso dopo il derby di non essere nella migliore condizione, assumendosi la responsabilità per il ko contro il Milan e per l’inizio di stagione, visto che mancano i gol di un giocatore che l’anno scorso, a questo punto della stagione, aveva segnato 5 gol in 5 partite di Serie A. Pesano probabilmente i pochi giorni di riposo estivi, visto che il Toro ha terminato la Coppa America con l’Argentina a luglio inoltrato ed è tornato a Milano in anticipo, accorciandosi le ferie e rimediando anche un infortunio che gli ha fatto saltare la seconda giornata.
Oltre al discorso Lautaro, però, pesa anche il rendimento di due giocatori chiave del centrocampo che per un motivo o per l’altro stanno deludendo: Hakan Calhanoglu ed Henrikh Mkhitaryan. Anche il turco è stato impegnato con la nazionale in estate e in questo avvio ha avuto problemi fisici durante Inter-Atalanta, rispondendo comunque alla convocazione di Montella. L’armeno invece ha lasciato la nazionale da tempo, ma il suo avvio di stagione è stato parecchio negativo, nonostante fosse risultato fra i migliori nel precampionato. Ma se per Mkhitaryan c’è pronto Zieinski a subentrare, Asllani sembra ancora lontanissimo dalle ampie garanzie che offre Calhanoglu.
Infine, c’è da analizzare il capitolo Benjamin Pavard. Il Corriere dello Sport prova a individuare la causa di questo avvio parecchio deludente nella mancanza di considerazione del ct Deschamps, che all’Europeo lo ha lasciato perennemente in panchina e non lo ha neppure convocato nell’ultima sosta. Il francese è colpevole per il gol di Dany Mota a Monza, poi è andato in panchina contro il Manchester City ed ha offerto una prova horror nel derby: non solo la marcatura blanda sul gol di Pulisic, ma anche tante altre sbandate. E Bisseck scalpita.
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