Inter-Palermo: sarà vero equilibrio?
L’Italia sta per diventare uno stivale ghiacciato, ma il calcio, tranne che a Bologna, Siena e Parma, continuerà a riempire il nostro inverno freddissimo anche in questo mercoledì 1 febbraio. In serata è prevista la seconda giornata di ritorno del campionato di massima serie e, se la situazione non dovesse cambiare ulteriormente, si giocherà anche a Milano. A San Siro, neve permettendo, va in scena Inter-Palermo. L’andata al Barbera ha visto trionfare gli uomini dell’allora tecnico rosanero Devis Mangia contro i nerazzurri dell’allora tecnico Giampiero Gasperini. In questi mesi sono cambiate tante cose, soprattutto per i milanesi.
SORPRESA RANOCCHIA – L’Inter dovrebbe scendere in campo con gli stessi uomini che sono stati protagonisti dieci giorni fa al “Meazza” con la Lazio, eccezion fatta per Walter Samuel, a cui Ranieri concederà un po’ riposo: al suo posto Andrea Ranocchia. Difesa a quattro davanti a Julio Cesar con Maicon, Lucio, Ranocchia e Chivu; centrocampo lineare a quattro con Alvarez e Nagatomo sulle fasce e Zanetti e Cambiasso centrali. In panchina scalpitano Poli e Palombo, acquisto nuovo di zecca, mentre Guarin non sarà disponibile per infortunio. In avanti la coppia-gol, si spera, sarà composta dai soliti Milito e Pazzini. Dunque Wesley Sneijder non dovrebbe partire dall’inizio ma solo a gara in corso, che sia per raddrizzarla o per far metabolizzare la sua presenza in campo.
SQUADRA CHE VINCE… – Il Palermo è reduce dai due successi consecutivi contro Genoa e Novara e Mister Mutti non dovrebbe cambiare l’undici titolare di domenica scorsa. Dunque ancora spazio al 4-3-1-2 con in porta Viviano (ex del match), Munoz, Silvestre, Mantovani e Balzaretti in difesa, Migliaccio, Donati e Barreto a proteggere il reparto arretrato e pronti alla ripartenza; dietro le ispiratissime punte Miccoli e Budan agirà molto probabilmente Bertolo, in ballottaggio con l’altalenante Ilicic ma in vantaggio per la maglia da titolare. L’unico dubbio per l’allenatore dei siciliani riguarda il reparto arretrato, dove Munoz si gioca un posto con Eros Pisano: l’argentino però appare favorito.
EQUILIBRIO? – Ranieri l’ha definito così: equilibrio da 4-4-2. Quello cercato nel secondo tempo di Lecce, quello che ha portato alle 7 vittorie consecutive in campionato; indubbiamente un buon metodo per prendere pochi gol, grazie alla copertura di un centrocampo sempre attento e disposto in maniera tale da non subire troppo il contropiede avversario. Ma nelle ultime 2-3 partite qualcosa ci ha lasciati perplessi. Per la verità non è il modulo in sé a preoccupare, ma gli interpreti, perché siamo sicuri che con gli uomini giusti qualsiasi disposizione tattica andrebbe bene. Alvarez però non è un’ala e, tanto a destra quanto a sinistra, non spicca per la velocità; se a questo aggiungiamo che quando gioca a destra tende quasi sempre ad accentrarsi in concomitanza con le avanzate di Maicon, è facile comprendere che il contrattacco avversario subito dopo il recupero della palla può svilupparsi facilmente su quella corsia. E’ forse anche per questo che il terzino brasiliano non ha brillato contro Lazio e Lecce? Non possiamo saperlo con certezza, ma l’Inter, nella persona di Zanetti in particolare, dovrà prestare molta attenzione a questa situazione. La situazione è diversa sull’altro versante, dove Nagatomo si è sempre comportato benissimo: anche a Lecce è risultato uno dei migliori in campo e la sua corsa garantisce grande quantità sia in fase offensiva che in fase difensiva. Per questo il suo utilizzo anche a centrocampo, nonostante nasca terzino, non appare un azzardo e Mister Ranieri conterà molto su di lui.
TENACIA PALERMO – Il Palermo di Bortolo Mutti ha vinto le ultime due gare casalinghe contro Genoa e Novara, dopo aver perso con Napoli e Chievo e pareggiato a Novara nel recupero della prima giornata. Un rendimento non proprio costante, al contrario invece di quello che assume i connotati di un dato di fatto: la tenacia, che ha permesso ai rosanero sì di subire 9 gol in 5 partite, ma anche di farne 10. E’ proprio di questo che deve preoccuparsi l’Inter, di non considerare mai la partita chiusa o in stallo, perché il Palermo, nonostante abbia in campo più operai che fuoriclasse, è una di quelle compagini che non muore mai. Inoltre Mutti ha ritrovato un Budan in stato di grazia, autore della doppietta decisiva contro il Novara, e un Miccoli che è capace di tirar fuori il coniglio dal cilindro in qualsiasi momento e che svaria sul fronte d’attacco, agendo ovviamente in posizione un po’ più arretrata rispetto al centravanti: suoi i due assist al bacio di domenica. Una punto debole forse è rintracciabile nella retroguardia dei rosanero: di sicuro la difesa non è la stessa di quella degli anni passati, ma Mantovani centrale è stata una scoperta importante per un reparto che non dispone di eccellenze particolari.
NODO SNEIJDER – Come già accennato, il campione olandese partirà dalla panchina. Dopo le polemiche sulla sostituzione al 46′ di Lecce-Inter e le parole non certo al miele del suo allenatore, Sneijder e l’Inter dovranno dimostrare di essere ancora compatibili: riesce difficile immaginare che un talento del genere possa essere deleterio all’equilibrio della squadra, ma il calcio è bello perché è strano, e questa è proprio una delle stranezze. Con il numero 10 e due punte in campo viene meno quella copertura di cui si è parlato prima, e allora questa diventa una situazione di emergenza. Ma Ranieri non è un tecnico cieco, anzi, e siamo pronti a scommettere che regalerà a Sneijder almeno un buona parte di secondo tempo, per far sì che la squadra assimili almeno in parte la sua presenza. Inter-Palermo, come ogni gara, può offrire spunti importanti soprattutto in ottica futura: appuntamento a San Siro, neve permettendo, alle 20.45!