Non sappiamo se e in quale misura la pandemia da coronavirus si rivelerà, alla fine, un acceleratore storico: anche perché, per il momento, l’effetto più rilevante che il Covid ha avuto sull’economia globale – anche calcistica – è stato quello della paralisi delle attività e dei ricavi, compensata solo in piccolissima parte da mance che il calcio, comunque, non ha avuto e che in generale servono a poco. Ecco perché l’economia, lo sport e, in particolare, il calcio saranno chiamati a uscirne con le proprie gambe: adattandosi, trovando nuove strategie, nuovi investitori, se ve ne siano. Trovando, insomma, ossigeno.
Il problema – in queste settimane lo stiamo capendo sempre meglio – riguarda anche l’Inter, e lo capisce il Corriere dello Sport che oggi cita anche i nerazzurri nel delineare quello che sarà lo scenario economico-finanziario del calcio dei prossimi anni, anche alla luce dell’addio al Fair Play Finanziario: “Affluiranno capitali nuovi: parte della vecchia nobiltà dovrà ridimensionarsi se non riuscirà ad asserragliarsi nel fortino della Superlega. (…) L’Inter dovrà sciogliere il nodo dell’azionista. Altri club italiani diverranno appetibili per acquisizioni di investitori internazionali che vorranno sbarcare nel calcio europeo. Scenari nuovi, che la pandemia ha accelerato”, si legge.
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