L’estate del club ducale è stata di quelle movimentate. Nel corso del breve spazio di tempo tra la fine della scorsa stagione e l’inizio di questa, infatti, non solo è arrivato un cambio di proprietà con l’ingresso dell’americano Krause, ma è stata stravolta anche l’area sportiva composta dal binomio D’Aversa–Faggiano, che fino a quel momento aveva fatto le fortune del club nella scalata dalla Serie C alla A. Il tecnico abruzzese è stato sostituito da Fabio Liverani, retrocesso alla guida del Lecce durante la passata stagione, mentre il direttore sportivo è stato sostituito da Marcello Carli, precedentemente impiegato al Cagliari.
Si è trattato dunque di un vero e proprio stravolgimento a tutti i livelli del club, una mossa probabilmente spregiudicata in una off-season quanto mai breve e anomala. In sede di mercato non sono stati comprati giocatori in grado di dare una svolta alla squadra, e i maggiori investimenti sono arrivati per pagare riscatti come quelli di Inglese (18 milioni) e Karamoh (8), con il primo ancora fermo a zero gol e il secondo andato a segno per la prima volta con la doppietta allo Spezia della scorsa giornata. Altre cifre importanti sono state poi spese per giovani come Mihaila (8,5 milioni, solo due presenze da titolare e zero gol fino ad ora), Busi (7,5 milioni, sei partite da titolare) e Sohm, (6,5 milioni, cinque partite da titolare). Giocatori che potrebbero rappresentare degli importanti asset per il club in futuro, ma che nell’immediato non è chiaro che apporto possano dare nella lotta salvezza del Parma.
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