Ci sono partite che restano scolpite nell’immaginario dei tifosi per decenni. Una di queste è sicuramente Inter-Porto del 15 marzo 2005, ritorno degli ottavi di finale di Champions League dopo il pareggio in Portogallo per 1 a 1. Quella sera Adriano mostrò al mondo cosa sarebbe potuto diventare… in occasione di un nuovo Inter-Porto agli ottavi di finale, ripercorriamo insieme quella serata trionfale.
L’Inter arrivo a quella sfida forte del pareggio per 1 a 1 dell’andata e del goal siglato in trasferta. Tuttavia per dormire sonni tranquilli serviva una vittoria. L’Inter di Mancini però era una squadra particolare, potenzialmente forte, fortissima, ma capace di perdersi in un bicchier d’acqua. A cavare le castagne dal fuoco però ci pensa lui, l’Imperatore. Adriano ha già iniziato ad essere meno costante e devastante rispetto a un paio d’anni prima, facendo già intravedere alcuni dei problemi che poi ne condizioneranno la carriera. Quella sera il brasiliano però è in una delle sue giornate sì, ed è semplicemente incontenibile.
Lo marcano in 2-3-4, ma non c’è niente da fare: di forza o di classe, in qualche modo la spunta sempre lui. Il primo goal è un misto di astuzia e potenza su una palla persa sulla trequarti dal Porto: gran diagonale deviato inutilmente da un difensore che carambola comunque in rete.
Nella ripesa timbra il cartellino per la seconda volta con un esterno sinistro semplicemente meraviglioso a freddare il portiere in uscita. Il Porto poi prova a riaprire la partita accorciando le distanze, ma Adriano non ci sta: quella è la sua serata e nulla può rovinarla.
Il terzo goal è un’altra perla: lanciato in campo aperto, si accentra sul sinistro saltando un paio di difensori e segnando il terzo goal con un rasoterra secco e preciso. L’apoteosi perfetta per una serata magica, praticamente perfetta. L’Inter al momento ha un altro attaccante fenomenale in crisi, seppur per motivi diversi: Romelu Lukaku. Che la storia si possa ripetere? Ovviamente tutti i tifosi nerazzurri se lo augurano. Essere decisivo in Champions League darebbe una enorme iniezione di fiducia al belga, ed è proprio quello di cui ha bisogno ora.
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