Non era esattamente questo il modo col quale sperava di giocarsi le sue chances, questo è evidente. Al di là di ciò, però, potrebbe finalmente essere arrivato il momento anche di Ionut Radu. Antonio Conte, fino ad oggi, si è sempre voluto affidare al suo portiere titolare, Samir Handanovic, a prescindere dallo stato di forma o dall’importanza delle partite. Nemmeno in occasione degli ottavi di Coppa Italia, quando l’Inter sfidò la Fiorentina, venne dato spazio al giovane rumeno classe 1997. Ora, però, Handanovic è risultato positivo al tampone, evento che ne certifica il contagio da Covid-19. In attesa che si riprenda e si negativizzi – e senza poter prevedere quanto tempo ci vorrà -, quindi, i pali della porta dell’Inter saranno protetti proprio da Radu.
Precedenti – Radu che, peraltro, sembra avere proprio l’Inter ed il Sassuolo nel destino: basti pensare che, come ricorda Gazzetta.it, fu proprio contro i neroverdi, ben 5 anni fa, che il rumeno vestì per la prima ed ultima volta la maglia nerazzurra. Inoltre, Radu non scende in campo in Serie A dal 20 dicembre 2019 quando, con la maglia del Genoa… affrontò proprio l’Inter. Corsi e ricorsi storici, che renderebbero la sua presenza in campo una sorta di chiusura del cerchio.
Carriera – La carriera di Radu lo ha visto sbarcare in Italia nel gennaio 2013, ingaggiato dalla Pergolettese. In estate, poi, ecco la chiamata dell’Inter, con la quale vinse tutto ciò che c’era da vincere con la Primavera. Esordì, come detto poc’anzi, grazie a Roberto Mancini, che nel 2016 lo fece subentrare a Juan Pablo Carrizo all’ultima giornata di campionato, contro il Sassuolo. Il match terminò 3-1, ma i gol vennero subiti tutti dall’argentino. Dopo un prestito annuale senza essere riscattato dall’Avellino, passò al Genoa nel 2018: riscattato e poi controriscattato, l’Inter lo lasciò in prestito sempre al Grifone, di cui diventò un titolare abbastanza fisso. Nel gennaio 2020 i rossoblu comprarono Perin, che gli chiuse il posto e lo costrinse prima a chiudere l’anno al Parma, e poi a tornare a Milano.
Angelo custode – Nella storia di Radu, però, c’è stata anche una tragedia che ha colpito la sua famiglia. Nel lontano 2006, all’età di soli 14 anni, la sorella Ema perse la vita. E Ionut, da quel momento, non ha smesso di pensarla nemmeno per un giorno. “Ionut sente che Ema è il suo angelo custode e in campo indossa sempre una maglietta con una sua foto. In una partita con l’Academia di Hagi ero dietro la porta quando è stato fischiato un calcio di rigore. Ionut si è girato verso di me, mi ha guardato e mi ha detto che Ema era in cielo, pronta ad aiutarlo. Ha parato il rigore e mi ha detto che si sentiva un altro uomo col pallone tra le mani”, ha rivelato la madre.
Una storia toccante, che dimostra anche quanto Radu sia un ragazzo dal cuore davvero grande. E allora in bocca al lupo, Ionut. Te lo sei meritato.
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