Renard (ex ct Marocco): “Inter, che colpo hai fatto! Hakimi diventerà perfetto con Conte”
L'attuale commissario tecnico dell'Arabia Saudita fu il primo a lanciare Hakimi nella Nazionale maggiore del MaroccoHervé Renard, allenatore dell’Arabia Saudita ed ex c.t. del Marocco, si è concesso ai microfoni de La Gazzetta dello Sport per parlare di Hakimi, nuovo acquisto dell’Inter. Fu proprio lui a lanciarlo in nazionale quando il nuovo esterno nerazzurro era ancora un promettente canterano del Real Madrid.
Un rapporto speciale: “48 ore prima di prendere la decisione e di dare il sì all’Inter mi ha chiamato per chiedermi un parere. Cosa gli ho detto? Di accettare senza pensarci. Perché l’Inter è un grande club che ha voglia di tornare dov’era, ma soprattutto perché c’è Antonio Conte. Un allenatore che lo farà migliorare tantissimo e che gioca con un sistema con 3 centrali e due esterni che è perfetto per Achraf, che sa essere offensivo e può correre tanto”.
La chiamata in Nazionale: “Il suo nome mi fu fatto da Nasser Larguet, il manager della federazione che conosceva tutti i giovani marocchini in giro per l’Europa. Lo chiamai prima per la nazionale ‘A’, la seconda squadra, non lo feci giocare e lui ci rimase male, ma capì. Ci conoscemmo e lo portai con la nazionale maggiore. Ci furono polemiche, perché era sconosciuto e giocava nel Castilla, ma io non ci feci caso. Il talento era evidente. Nel debutto ufficiale col Mali, ottobre 2016, vincemmo 6-1 e Achraf, che io usai a sinistra perché avevo un problema su quella fascia, segnò anche un gol. Ricordo che nei giorni precedenti provai a usarlo e a farlo crossare da lì e se la cavava benissimo anche sulla fascia opposta. Poi pure i dubbiosi sparirono”.
I punti di forza: “Achraf non sente la pressione: un allenamento o una partita del Mondiale, lui affronta tutto allo stesso modo. Un pregio, che però inizialmente quando non lo si conosce può sembrare un difetto. Ricordo che prima di prenderlo a Dortmund Lucien Favre mi chiamò per chiedermi un parere su di lui: gli dissi che può giocare ovunque e che se l’avesse preso non si sarebbe pentito. Qualche mese dopo Favre mi chiamò di nuovo, un po’ preoccupato: gli sembrava che il ragazzo fosse poco applicato e interessato. Io gli dissi di non farci caso, che era il modo di essere di Achraf. Se non sai che lui è così puoi farti delle domande, puoi chiederti se sia pronto o meno, però una volta che impari a conoscerlo la cosa si trasforma in una grande qualità apprezzata dagli allenatori, perché il ragazzo è molto forte mentalmente, ama il calcio e giocando si diverte un sacco”.
Fattore Conte: “A 21 anni avrà già giocato in Spagna, Germania e Italia, oltre che in un Mondiale. E con allenatori come Zidane, Favre e ora Conte. Non capita a tutti. Personalmente sono contento che venga in Italia perché in Serie A tatticamente devi essere perfetto, e se Achraf deve migliorare in qualcosa è nell’aspetto tattico. E in questo senso non potrà trovare un insegnante migliore di Conte e una scuola più seria e impegnativa dell’Italia”.
La scelta del Real Madrid: “È semplice da capire. Hanno già uno come Dani Carvajal e la cifra pagata per Hakimi è notevole. E per quanto riguarda Achraf dopo due anni da titolare a Dortmund non voleva tornare a Madrid a far panchina. Per me ha fatto la scelta giusta: ha 21 anni, deve giocare. E poi nella vita non si sa mai, magari tornerà a Madrid da titolare, con maggiore esperienza. Intanto l’Inter ha preso un ottimo giocatore. E non lo dico per amicizia”.
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