L’Inter nel girone di Champions nel 2009 sta faticando più del previsto. Ogni partita si rivela inaspettatamente equilibrata e i passi falsi del Barcellona tengono in gioco tutti. I nerazzurri, nel gelo di Kiev sono costretti a vincere per ribaltare una situazione altrimenti disastrosa. La paura serpeggia tra i tifosi, anche per i numerosi giocatori acciaccati e per una vecchia conoscenza tra le fila avversarie: Shevchenko. L’ex bestia nera dei nerazzurri non si smentisce e al 21 esimo del primo tempo, complice una deviazione, beffa da lontano Julio Cesar. Gli spettri dei soliti fallimenti europei tornano a farsi vivi e l’Inter rimbalza sulla sfortuna e sul muro dei padroni di casa. Finché i nerazzurri, a trazione completamente anteriore, non trovano ormai un insperato pareggio al minuto 86 con Milito su assist di Sneijder. Sull’onda dell’entusiasmo la squadra si getta in avanti e all’89 esimo trova addirittura il 2 a 1: tiro senza pretese di Muntari parato ma respinto male, Milito non riesce nel tap-in ma ci pensa Sneijder a buttare in rete la palla del definitivo 2 a 1.
Memorabile, oltre al risultato, cruciale per il passaggio del turno e quindi per il Triplete di fine anno, l’esultanza di Mourinho che corre ad abbracciare Julio Cesar.
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