Inter, trattative per il rinnovo di Skriniar in stallo: la situazione
Inizia a respirarsi pessimismo in casa InterPiove sempre sul bagnato si dice. E tra infortuni e risultati decisamente migliorabili, in casa Inter pare piovere parecchio nell’ultimo periodo. Ad aggiungere ulteriore preoccupazione a tutti i nerazzurri ci pensa la questione Skriniar. Lo slovacco, vicinissimo in estate al PSG, è ancora chiaramente distratto dalle voci di mercato, come dimostrato dal suo rendimento piuttosto rivedibile. I francesi tuttavia non sembrano intenzionati a mollare la preda, anzi. Le velate “minacce” sul prendere il difensore, in scadenza nel 2023, a zero, non sembrano più così campare in aria ora, almeno stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport.
I discorsi per il rinnovo infatti non sono mai iniziati e ogni giorno che passa la situazione si fa più tesa e a rischio. L’Inter ha rinunciato a una cifra importante per il calciatore, oltre i 60 milioni, e ora, dopo aver mancato anche il suo sostituto, Bremer, nonostante le sue rassicurazioni di circostanza di qualche settimana fa, rischia davvero di perderlo a zero. Nella testa di entrambe le parti infatti si sarebbe dovuta sfruttare questa sosta per intavolare il prolungamento del contratto, ma tutto è slittato, ancora una volta, a data da destinarsi. Il tempo però stringe: dal primo febbraio Skriniar potrebbe firmare liberamente per un nuovo club, lasciando l’Inter con un pugno di mosche.
L’OPINIONE DI PASSIONE INTER
Il rischio quindi è quello di ritrovarsi costretti, dopo aver rifiutato 60 milioni, ad accettarne una trentina a gennaio per il medesimo giocatore. Nella migliore delle ipotesi poi. Una cessione che saprebbe di sconfitta, ma perlomeno limiterebbe i danni rispetto al lasciarlo partire a parametro zero.
La speranza è ancora che si trovi una quadra e a fare la differenza sia la volontà del calciatore. Ma ogni giorno che passa diventa uno scenario sempre più improbabile. Un eventuale addio di Skriniar, specie senza andare incontro alla società che lo ha consacrato nel grande calcio, sarebbe un duro colpo a tutti i tifosi e ai “sentimentali”. L’ennesima riprova che ormai le maglie contano poco. Specie rispetto al “vil denaro”.