Inter-Rubin Kazan: a volte ritornano…
Quasi tre anni dopo, Inter e Rubin Kazan torneranno ad affrontarsi sul manto erboso di San Siro: non stiamo parlando dei cieli paradisiaci di Champions, come nel 2009, ma dei gironi infernali dell’Europa League, una competizione alla quale sia i Russi che, soprattutto, i nerazzurri non erano più abituati. Mascherandoci da osservatori attenti ed esterni ci piace avere un punto di vista diverso, meno superficiale rispetto a quello del tifoso deluso che martedì e mercoledì ha assistito alle prime partite di Coppa Campioni senza fremere per la sua squadra; preferiamo infatti non commettere l’errore di considerare quella che un tempo si chiamava Coppa Uefa un ingombro, un intoppo alla normale preparazione in vista della gara di domenica, ma un’occasione per tornare a masticare il calcio che conta. Perché un interista, per DNA, non può farne a meno.
IL MOMENTO – Entrambe le squadre hanno già giocato diverse partite ufficiali, sette i nerazzurri e nove i rosso-verdi: un bel numero per aver passato la metà di settembre da poco. L’inizio di stagione è stato esaltante per i russi, che dopo aver conquistato la Supercoppa contro lo Zenit di Spalletti (0-2 il risultato finale) hanno inanellato altre quattro vittorie in sei partite tra luglio e agosto; settembre invece pare non aver portato bene agli uomini di Berdiyev, con due sconfitte per 1-0. Sta di fatto che i punti di distanza dalla capolista in campionato sono ben sette. L’Inter, come ben sappiamo, viene da ottime prestazioni in trasferta, con quattro vittorie su quattro tra campionato ed Europa League, e da un trend negativo in casa, dove il successo manca dallo scorso campionato e anche le prestazioni non sono state brillantissime.
QUI INTER – Tra le file nerazzurre il grande assente della serata sarà Rodrigo Palacio: come ha confermato Stramaccioni, l’ex genoano è ancora alle prese con i dolori che gli hanno impedito di scendere in campo a Torino e non è stato incluso nella lista dei convocati. Una lista corta, che comprende solo 20 giocatori e che forse avrà nelle cosiddette ‘seconde linee‘ i suoi 11 titolari. L’Inter dovrebbe schierarsi con un 4-3-3 di ‘scorta’: Samuel e Silvestre saranno probabilmente titolari al centro della difesa; Nagatomo pare essere sicuro del posto, ma resterà da vedere se sarà impiegato come terzino destro con Pereira a sinistra o come terzino sinistro con Jonathan a destra. A centrocampo quasi sicuro il riposo di Cambiasso, mentre tornerà titolare Gargano, accanto a Guarin e Zanetti. In avanti, senza Palacio e Sneijder, che partirà dalla panchina, ci sarà posto per Cassano e Coutinho dietro l’unica punta: il dubbio è tra Milito e il giovanissimo Livaja.
QUI RUBIN – I russi, tutto sommato, hanno quasi lo stesso parco-giocatori di tre anni fa, e anche il tecnico non è cambiato. Per onestà, però, bisogna dire che dopo i due scudetti vinti nel 2008 e nel 2009 (quest’ultimo con annessa Supercoppa nel 2010), negli ultimi due anni il team rosso-verde non è più riuscito a imporsi in campionato, ottenendo solo un terzo e un sesto posto finali. Berdiyev potrebbe schierare il suo Rubin con un 4-4-2 che all’occorrenza diventerebbe un 4-2-3-1: Ryzhikov, che giocò nel 2009, difenderà i pali; davanti a lui dovrebbero esserci Kuzmin, Navas, Bocchetti e Kaleshin; a centrocampo Natcho, Eremenko, Karadeniz e uno tra Marcano e Kasaev dovrebbero garantire quantità e supporto ai due attaccanti, Ryazantsev (che partirà un po’ più arretrato) e Rondon.
LA CHIAVE DI VOLTA – Se si esclude la cinica prestazione di Torino, una particolarità del gioco messo in mostra dai nerazzurri in queste prime uscite è sicuramente la capacità di dialogare velocemente negli spazi stretti, specialmente quando in campo ci sono i giocatori di maggiore classe: stasera probabilmente mancherà Sneijder, ma Cassano e Coutinho fanno ben sperare in questo senso. Un’altra chiave di lettura importante potrebbe essere la propensione di Guarin a spezzare il ritmo del match: la fisicità del colombiano, di solito, è utile soprattutto negli ultimi venti minuti della gara, quando la stanchezza inizia a fare da padrona della scena e chi è ancora tonico può essere l’ago della bilancia. Di sicuro molta attenzione va riposta soprattutto sulla fase difensiva: domenica sera Juan Jesus e Ranocchia sono stati perfetti, e la speranza è che oggi i due compagni di reparto, Samuel e Silvestre, non li facciano rimpiangere; inoltre sarà importante anche che i due terzini siano concentratissimi soprattutto sulle incursioni e sui tagli verso il centro dei giocatori d’attacco del Rubin Kazan.
ATTENZIONE – Tre anni fa, a San Siro, il Rubin Kazan giocò una gara a viso aperto: in ballo c’era la qualificazione agli ottavi di finale di Champions e tutti sappiamo come terminarono quella partita e quella stagione. Rispetto ad allora, per un Dominguez in meno c’é un Rondon in più: l’attaccante venezuelano ha segnato 25 gol in due anni in Spagna e spicca per la sua potenza e forza fisica. Se sarà in grado di mettere in difficoltà Samuel e compagni lo scopriremo alle 20.45, quando le due squadre scenderanno in campo: l’appuntamento è a San Siro!