PREPARATI AL MATCH – Tutto su Inter-Sampdoria
Inter-Sampdoria
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Inter-Sampdoria: tutto quello che c’è da sapere sul match
Se si pensa al glorioso calcio italiano degli anni ’90 e se si guarda la classifica aggiornata a questo 29 ottobre 2014, si capisce che la nona giornata di Serie A riserva ai tifosi di Inter e Sampdoria una sfida dal grande fascino: le due squadre si daranno battaglia per conquistare punti importanti in ottica europea. I blucerchiati dell’ex interista Mihajlovic hanno iniziato addirittura meglio di quanto ci si aspettasse, tanto da arrivare a condividere la terza piazza (quella ipoteticamente valida per i preliminari di Champions) con l’Udinese di un altro ex nerazzurro, Andrea Stramaccioni; l’Inter dell’ex doriano Mazzarri, dopo un quinto di campionato, deve fare i conti con mille problemi, che riguardano tanto il campo quanto le presunte vicissitudini societarie, e si trova già a rincorrere le sue rivali. I due tecnici, dunque, sfidano il loro passato per dare un senso al loro futuro.
LA STORIA – Era il 1947 quando le due compagini si affrontavano per la prima volta: finì 2-1 per i padroni di casa. Tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa Inter e Sampdoria si sono affrontate altre 61 volte, con un bilancio che pende nettamente a favore dei nerazzurri (36 vittorie totali). Solo 7 sono i successi ospiti, tra cui spicca l’ultimo, datato 15 dicembre 1996: una doppietta di Montella e le reti di Franceschetti e Mancini ribaltarono al fotofinish il risultato per il 4-3 finale. Memorabile anche lo 0-2 dell’anno dell’unico scudetto doriano, con Dossena e Vialli che abbatterono gli uomini di Trapattoni. Se guardiamo al passato più recente bisogna ricordare uno dei 19 pareggi che hanno segnato la storia delle sfide tra la due squadre, ovvero lo 0-0 del 20 febbraio 2010: fu la gara delle manette di Mourinho, una delle partite-simbolo della sua Inter, costretta a giocare in inferiorità numerica per gran parte del match (doppia per più di mezzora) e capace comunque di difendersi strenuamente e anche di creare pericoli all’avversario.
IL PRESENTE – C’è chi sostiene che le statistiche nel calcio non siano indicative, ma vogliamo fidarci almeno di un dato di fatto significativo: la Sampdoria, insieme alla Juventus, è l’unica squadra a non aver mai perso in questa Serie A. Ciò denota, al di là dei meriti dei giocatori, anche la capacità tattiche dell’undici in maglia azzurra di restare sempre e comunque in partita, cosa non facile se pensiamo in termini di minuti giocati: 720 minuti consecutivi senza mai cedere il fianco completamente all’avversario sono davvero tanti. La conseguenza più immediata la si riscontra nella difficoltà degli avversari della Samp a bucare la rete di Viviano: solo quattro i gol subiti finora, addirittura zero contro la prolifica Roma nell’ultima uscita casalinga. Mihajlovic è stato fenomenale soprattutto in questo: creare un fortino difficile da affrontare e da colpire. Esattamente l’opposto di quello che è sembrata l’ultima Inter Mazzarriana: se si esclude il match di Cesena (giocato in superiorità numerica e contro un avversario modesto), in quasi tutte le partite precedenti ci sono stati meccanismi che non hanno funzionato alla perfezione, a volte per scelte personali sbagliate dei singoli, altre per incomprensioni di reparto. In definitiva, incertezze che, oltre a costare punti preziosi, hanno scalfito il bottino di certezze da cui partiva una squadra rinnovata e che ben aveva figurato a inizio stagione.
LE FORMAZIONI – Il resto l’han fatto gli infortuni e la condizione fisica non perfetta di alcuni elementi: per la partita contro la squadra del vulcanico Ferrero Mazzarri dovrà infatti rinunciare a D’Ambrosio, Jonathan, Nagatomo, Campaganro, M’Vila, Guarin e Osvaldo. Scelte quasi obbligate, dunque: Vidic tornerà a comporre il terzetto difensivo insieme a Ranocchia e Juan Jesus davanti ad Handanovic; in mezzo al campo l’altro trio formato da Medel come mediano e Kovacic ed Hernanes come mezzali; sulle fasce confermati per forze di cose Dodò a sinistra e Obi a destra; in avanti il tandem Palacio-Icardi. L’allenatore della Samp risponde con il suo tipico 4-3-3: Romero, autore di straordinarie parate contro la Roma, sarà confermato al posto di Viviano (problemi a un menisco per lui); in difesa la coppia di centrali sarà composta da Gastaldello e Romagnoli, con ai lati De Silvestri e uno tra Mesbah e Cacciatore; a centrocampo giocheranno Soriano, Palombo e Obiang; Eder, Gabbiadini e Okaka formeranno il tridente offensivo.
L’OCCHIO TATTICO – Come sosteniamo ormai da tempo c’è un aspetto del (non-) gioco dell’Inter che non ha mai convinto, e cioè la capacità di verticalizzare con rapidità. A nostro parere per giocate del genere sono necessarie tre componenti: la visione di gioco di chi possiede la sfera, i tagli giusti da parte delle punte e i contemporanei movimenti dei compagni, atti a impegnare spazialmente l’avversario e creare varchi a chi dovrà ricevere il pallone. Le prime due non sono da mettere in dubbio, in quanto da un lato Kovacic ed Hernanes hanno piedi raffinatissimi e intelligenza da vendere, dall’altro Icardi e Palacio sanno essere dinamici al punto giusto; ciò che lascia perplessi è il terzo fattore. Nel 3-5-2 poi, modulo che presuppone un immenso lavoro sulle fasce, sarebbe ancora più importante allargare in modo efficace la squadra pur restando corti, cosa che ai nerazzurri non riesce quasi mai per via della grande lentezza nel far girare la palla da un versante all’altro del campo. Per questo contro la Sampdoria e con diversi elementi alla quarta apparizione consecutiva, siamo convinti che la Beneamata rischierà di patire particolarmente la rapidità con cui di solito i mediani blucerchiati, orchestrati da un ritrovato Palombo, sviluppano il loro pressing sui lenti passaggi in orizzontali che caratterizzano la manovra dell’Inter. Inoltre gli uomini di Mihajlovic hanno dimostrato di saper salire bene anche con i terzini: gli esterni d’attacco, infatti, partono sempre molto larghi per accentrarsi e lasciare lo spazio giusto per le discese da dietro dei compagni di squadra. Sono tutti accorgimenti che rendono l’idea di quanto sarà difficile affrontare questa Samp per una squadra tatticamente noiosa e prevedibile come l’Inter di questo periodo. In questi casi il rischio è di addossare sulle spalle di pochi giocatori in particolare (pensiamo a Medel e ai due esterni) tutto il carico della transizione da fase difensiva a offensiva e viceversa. Naturalmente speriamo di essere smentiti del tutto, ma un po’ di sano realismo non ha mai fatto male a nessuno. Appuntamento a San Siro alle 20.45 per Inter-Sampdoria!
di Gianluigi Valente
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