Inter-Sampdoria, Spalletti (Sky): “Lautaro calciatore vero: che cattiveria! Icardi? I premi non si danno solo per i gol…”
Il tecnico nerazzurro si sofferma nuovamente a parlare in vista della sfida di domani
L’Inter prepara la sfida contro la Sampdoria, in programma domani sera alle 18 a San Siro. Tiene ancora banco il tema-Icardi, privato della fascia in seguito alle polemiche per il rinnovo del contratto e, soprattutto, alle continue frasi della moglie-agente Wanda Nara ai mass media.
Ecco le parole di Spalletti, intevenuto a Sky ed interrogato nuovamente sulla vicenda: “A far questo lavoro qui bisogna essere giusti nei confronti della propria squadra, in questo caso l’Inter. Abbiamo tutte le porte aperte per far convergere tutte le decisioni che prendiamo per il bene della squadra. Abbiamo la responsabilità di non mollare neanche un centimetro, pensando solo al bene della squadra e dei tifosi”.
SOCIAL – “La vita è quella del contatto e del riuscire ad essere d’accordo su quale direzione si vuole prendere. Meriti e demeriti di ognuno vanno divisi fra tutti. L’attaccante può ragionare individualmente, ma bisogna pensare più come difensori: i difensori se non ragionano come reparto, rischiano più di tutti. E c’è una differenza del parlare dei difensori e degli attaccanti: l’attaccante è bravo quando fa gol. L’Inter però se non prende gol è ugualmente un merito. I premi non vanno dati solo per i gol”.
IMPORTANZA DELLA SFIDA – “Avevamo un buon margine sulle squadre dietro, ma siamo andati a consumarlo con quelli che sono i nostri momenti dove abbassiamo il nostro miglior livello. Ora di conseguenza i risultati sono ancora più importanti. Per la timidezza che a volte mettiamo in campo siamo sempre un po’ a rischio dentro alle partite. Dobbiamo avere l’obiettivo di vincere più partite possibile”.
LAUTARO MARTINEZ – “Se è un calciatore ‘Spallettiano’? Ride (n.d.r.) sì io rendevo difficile la vita a tutti ma lui ha più qualità di me. E’ un calciatore che mi piace, un vero calciatore. Penso di poterlo dire perché lo ha fatto vedere. Questa sua forza, convinzione, anche se comporta qualche ammonizione di troppo, gli va addosso proprio fisicamente ribaltando il ruolo dell’attaccante con quello del difensore”.
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