PREPARATI AL MATCH – Tutto su Inter-Sassuolo
Oltre ogni previsione: è questa l'espressione che ogni appassionato prenderebbe in prestito per descrivere il rendimento di Inter e Sassuolo, avversari oggi in quel di 'San Siro', nella prima metà di stagione. Inter sorprendentemente prima a 39 punti, Sassuolo settimo a 28 punti e con una partita in meno.Inter-Sassuolo è l’anticipo di pranzo che chiude il girone di andata di nerazzurri e neroverdi, autori in entrambi i casi di una prima parte di stagione che ha superato le attese. Dopo i passi falsi di Roma e Fiorentina, gli uomini di Mancini hanno l’occasione di portarsi a casa il virtuale titolo d’inverno – sarebbe la prima volta dopo la stagione del triplete – ma gli ospiti, che hanno ancora una gara da recuperare e 28 punti in classifica sono una squadra molto più rodata di quella che ha preso caterve di gol negli anni passati al cospetto dell’Inter.
LA STORIA – Inter-Sassuolo può essere considerata alla stregua di un inedito per la storia del calcio visti i due soli precedenti nelle prime due stagioni degli emiliani nella categoria più blasonata. Il 9 febbraio 2014 a Milano decise il gol di una bandiera dell’Inter degli ultimi dieci anni, Walter Samuel, che assicurò i tre punti con una potente inzuccata a inizio ripresa su azione da calcio d’angolo. Nello scorso campionato l’Inter, allenata allora da Walter Mazzarri, inflisse un pesantissimo 7-0 ai neroverdi, grazie alla tripletta di Icardi, alla doppietta di Osvaldo e ai gol di Kovacic e Guarin.
IL PRESENTE – Dopo il primo anno di Serie A, abbastanza tribolato, e dopo una stagione che potremmo definire quasi di transizione, la squadra di Di Francesco sembra ora aver innescato una marcia importante: oltre ai risultati – si ricordi che il Sassuolo è la squadra che, dopo il Napoli e insieme alla capolista e alla Roma, ha perso di meno in questo campionato (solo 3 partite) – il tecnico scuola Zeman sta dimostrando di essere capace di mantenere una propria identità a prescindere da chi scende in campo. Politano, Pellegrini, Duncan, Defrel, Falcinelli sono stati lanciati nella stagione in corso e, al cospetto dei loro colleghi più abituati ai campi di Serie A, si esprimono quasi come dei veterani della categoria nonostante la giovane età e la poca esperienza. Merito senz’altro di un allenatore che ha saputo infondere la sua sapienza calcistica e la convinzione giusta a un gruppo che è maturato negli anni ma che ha dovuto fare a meno di bomber Zaza e, rispetto allo scorso anno, ha potuto contare su Berardi quasi col contagocce.
LE ULTIME – Per la gara di oggi Roberto Mancini sembra intenzionato a scegliere un 4-2-3-1, nonostante in settimana si sia spesso parlato di 4-4-2. Ciò che è certo è che Handanovic sarà difeso da una linea a quattro composta da D’Ambrosio, Miranda, Murillo e uno tra Telles e Nagatomo, con il brasiliano in vantaggio sul giapponese, autore di una brutta prova a Empoli. In mezzo al campo i dubbi più importanti: Guarin era dato per favorito fino a ieri, ma ha saltato la rifinitura per l’influenza e dovrebbe accomodarsi in panchina. Spazio dunque a Kondogbia e Medel, con Brozovic che agirà o come trequartista o come terzo di centrocampo. In questo modo davanti ci sarà spazio per Perisic e uno tra Ljajic, Jovetic e Biabiany, favorito sugli altri, per dare manforte a Icardi.
Di Francesco deve fare a meno di Terranova e Floccari, infortunati, e di Pellegrini, squalificato, ma può schierare quella che sembra essere la sua formazione tipo. Il modulo è, manco a dirlo, un 4-3-3 a trazione anteriore: Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi e Peluso giocheranno davanti a Consigli; a centrocampo spazio a Missiroli, Magnanelli e Duncan; in avanti Berardi, Defrel e Sansone. Scalpitano in panca Floro Flores, Falcinaelli e Politano. Appuntamento fra un’ora e mezza a ‘San Siro’ per l’ultima del girone d’andata.