Se c’era un difetto su cui Antonio Conte doveva lavorare tanto in questa sua seconda stagione a Milano, questo riguardava i grandi impegni. Dovesse l’Inter rigiocare oggi la finale di Europa League contro il Siviglia, ad esempio, difficilmente sbaglierebbe partita come ad agosto, ma metterebbe in campo quella maturità che negli ultimi due mesi gli ha consentito di travolgere sulla sua strada negli scontri diretti tutte le formazioni che lottano o che hanno lottato per il vertice. Perché i titoli, e nel caso dei nerazzurri lo scudetto, passano soprattutto dalla costanza e dalla capacità di saper affrontare le grandi sfide.
Non è dunque un caso se in questo 2021 dei quattro big match affrontati l’Inter è tornata a casa con quattro vittorie: Juventus, Lazio, Milan e per ultima Atalanta. Un filotto niente male, che ha consentito in tutto il campionato alla formazione di Conte di raccogliere 18 punti su 27 disponibili negli scontri diretti, come squadra che in percentuale ha collezionato più punti delle altre. Con sei punti di vantaggio sulla seconda e 12 partite che ci separano dalla fine del campionato, continuando a questo ritmo l’Inter potrebbe davvero rompere una maledizione che dura da dieci anni e tornare finalmente a far gioire i propri tifosi.
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