Ci ha provato sino all’ultima giornata l’Inter di Simone Inzaghi a ribaltare un destino che sembrava segnato. Nonostante la vittoria ottenuta a San Siro sulla Sampdoria, la formazione nerazzurra non è comunque riuscita nell’impresa del sorpasso sul Milan a causa del successo rossonero contro il Sassuolo a Reggio Emilia. Una stagione che rimane comunque estremamente positiva per gli uomini di Simone Inzaghi, con una Coppa Italia ed una Supercoppa all’attivo, oltre al secondo posto in campionato e agli ottavi di Champions League giocati a testa altissima contro il Liverpool.
Rivolgendo l’analisi sul percorso fatto dai nerazzurri in campionato, numeri alla mano l’Inter avrebbe meritato il secondo scudetto di fila. Perché, dunque, il Milan è riuscito ad interrompere un’astinenza lunga 11 anni? Per rispondere a questa domanda dovremo andare oltre i semplici numeri, che altrimenti spiegherebbero come mai la squadra che ha chiuso con il miglior attacco (84 gol fatti) e la seconda miglior difesa (32 subiti, +1 rispetto a Milan e Napoli), ma soprattutto che secondo gli expected points avrebbe dovuto avere il punteggio più alto in classifica, sia in realtà arrivata sul secondo gradino del podio.
I numeri non spiegano tutto, evidentemente, ma anche il luogo comune secondo cui l’Inter avrebbe avuto meno costanza rispetto al Milan è da sfatare. Dividendo l’intero campionato in quattro fasi rispetto alle giornate totali (1/10 – 11/20 – 21/30 – 31/38), ad esempio, viene fuori che l’andamento di nerazzurri e rossoneri è stato parecchio simile. Questo è il confronto diretto tra le due squadre rispetto ai punti conquistati per ogni blocco:
Dalla 1^ alla 10^ = Milan 28 punti – Inter 21 punti
Dalla 11^ alla 20^ = Milan 17 punti – Inter 28 punti
Dalla 21^ alla 30^ = Milan 21 punti – Inter 14 punti
Dalla 31^ alla 38^ = Milan 20 punti – Inter 21 punti (comprende il recupero contro il Bologna)
Anche il percorso dell’Inter, rispetto a quello del Milan, è stato tutto sommato regolare. Entrambe le formazioni hanno accusato un calo più netto: i rossoneri nel secondo blocco del campionato, mentre i nerazzurri nel terzo, che corrisponde ai mesi di febbraio e marzo. Questo conferma come gli uomini di Simone Inzaghi abbiano gettato al vento il vantaggio accumulato nel momento più delicato della loro stagione calendario alla mano, non riuscendo a sopportare la grande compressione di partite ad alto coefficiente.
I motivi della sconfitta, dunque, vanno ravvisati soprattutto sul calendario molto complicato avuto dall’Inter nei mesi di febbraio e marzo, che ha messo a dura prova la tenuta della rosa nerazzurra evidenziandone i limiti nelle alternative, probabilmente sopravvalutate nelle considerazioni che invece venivano fatte a fine 2021 sull’onda dell’entusiasmo che il gioco di Inzaghi aveva generato.
In quei due mesi, infatti, l’Inter ha affrontato le dirette concorrenti per lo scudetto Milan e Napoli, due volte il Liverpool agli ottavi di finale di Champions League, la Roma ai quarti di Coppa Italia e in campionato squadre con gioco e condizione fisica brillante in quel momento storico come Sassuolo, Torino e Fiorentina. Altro grande rammarico è stato infine il pareggio ottenuto contro il Genoa, partita che l’Inter aveva dominato calciando oltre 30 volte nel corso dei 90′ senza riuscire a sbloccare il risultato.
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