27 Settembre 2024

Inter, senti Biasin: “C’è un calciatore che non è all’altezza”

L'opinione del giornalista dopo il derby

Ospite di Cronache di Spogliatoio, a distanza di qualche giorno Fabrizio Biasin è tornato a parlare della sconfitta dell’Inter nel derby contro il Milan. Focus rivolto sulla prestazione di alcuni singoli come Lautaro Martinez, ma soprattutto sui tanto criticati cambi effettuati da Simone Inzaghi nella ripresa. In particolare su quest’ultimo punto, il giornalista ha fornito una chiave di lettura molto interessante. A seguire il suo intervento:

SOSTITUZIONI SBAGLIATE – “E’ evidente che i cambi non hanno portato nulla di buono all’Inter. Grandi meriti del Milan, ma l’atteggiamento dell’Inter non era il solito. I cambi arrivano perché si arrivava dall’impegno di Manchester e i dati dicevano che tanti calciatori erano al limite e rischiavano di farsi male, infatti Barella si fa male e rimarrà fuori un mese. Questa situazione riguardava anche Calhanoglu, l’idea di Inzaghi è stata questa: ‘Piuttosto che perdere i calciatori da qui ai prossimi due mesi, provo a dare valore alle alternative’. I cambi sono stati sbagliati, ma la responsabilità non è dell’allenatore, ma chi deve stare al livello di chi va in campo. Altrimenti dobbiamo cancellare la favoletta dell’Inter che ha due squadre”.

‘RISERVE’ – “Secondo me ci sono alternative all’altezza dei titolari, tranne un’eccezione, perché Asllani è indietro a Calhanoglu, tanto indietro. Ma l’altra sera l’atteggiamento di chi è entrato non era all’altezza. Da allenatore Inzaghi si deve fidare di tutti i quanti, altrimenti non arriva a Natale la squadra giocando ogni tre giorni. Se chi entra non porta qualcosa, la prossima volta vediamo”.

LAUTARO – “Secondo me Lautaro viene in questo momento messo giustamente sotto i riflettori, è chiaro che ha un problema. Ma l’altra sera non ha giocato malissimo, certo non ha giocato al suo livello. E’ vero che Taremi aveva giocato un’ottima partita prima, ma Inzaghi voleva dare più peso al centrocampo in quel problema”.

DERBY – “Forse c’è stata un pochino di arroganza, forse fisiologica o forse neanche consapevole: ‘Facciamo il partitone contro il Manchester e poi c’è il Milan che è in difficoltà, in qualche modo si fa'”.