Per poter giungere alla finale di Colonia, l’Inter deve superare l’ostacolo Shakhtar Donetsk, in una semifinale di Europa League dal valore storico: i nerazzurri, infatti, non raggiungevano una semifinale europea dalla memorabile annata del Triplete. Ora, di fronte agli uomini di Antonio Conte, c’è la compagine ucraina, ricca di talenti brasiliani che possono far male: La Gazzetta dello Sport ha analizzato la ricetta per batterli.
Innanzitutto, bisogna sottolineare come la chiave necessaria per superare lo Shakhtar Donetsk sia direttamente legata alla forte componente brasiliana della squadra: i giocatori verdeoro degli ucraini sono veloci, temibili e spesso implacabili sotto porta, come dimostrano le 25 reti complessive di Junior Moraes, boa offensiva del club.
In particolare, la visione di gioco del tecnico lusitano Luis Castro sembra legata ad un possesso palla ragionato, improvvisamente interrotto da brusche e celeri verticalizzazioni in avanti; l’Inter, dunque, dovrà pressare con aggressività ed al contempo giudizio. Le zone del campo in cui fermare i pericoli avversari sono sicuramente la regia e le fasce, dove rispettivamente Marcos Antonio e Marlos e Taison possono mettere in difficoltà i nerazzurri: per Gagliardini e gli esterni sarà un arduo compito limitarli, specialmente in contropiede.
Infine, i punti deboli da sfruttare: la difesa avversaria è lenta ed il portiere Pyatov è tutt’altro che insuperabile, dunque la LuLa dovrà essere a dir poco temibile. I movimenti di Lukaku e Lautaro, inoltre, dovrebbero avvenire in spazi stretti, magari con l’aiuto in appoggio di Barella, in modo da disorientare ulteriormente la retroguardia avversaria.
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